La fluorescenza in natura, che finora si pensava fosse limitato al mondo dei pesci e degli anfibi, riguarda invece anche alcunli insetti
Un fenomeno che non deve sorprendere, quello della fluorescenza in natura – che finora si pensava fosse limitato al mondo dei pesci e degli anfibi ma che invece riguarda anche gli insetti
Se si proietta un fascio di luce ultravioletta nella foresta vietnamita di notte, non deve sorprenderci l’apparizione di ‘bulbi’ fosforescenti di color verde intenso sopra gli alberi. Non sono lanterne create dalla mano dell’uomo, bensì nidi di vespe, e il loro bagliore deriva dalle fibre di seta all’interno della struttura che si ‘illumina’ se colpito dalla luce ultravioletta.
Fonte foto: Bright green fluorescence of Asian paper wasp nests
È quello che hanno scoperto due scienziati francesi che si sono recati nel continente asiatico per osservare più da vicino il fenomeno della fluorescenza nel mondo naturale: da non confondersi con la fosforescenza (che è una reazione chimica che come risultato dà un bagliore visibile anche a occhio umano), la fluorescenza è per noi invisibile, se non con apposite luci ultraviolette, ed è una proprietà intrinseca di tessuti e materiali di assorbire la luce e rifletterla con un’altra lunghezza d’onda.
Quello della fluorescenza non è un fenomeno raro nel mondo animale. Alcune specie di ornitorinco, di scorpione e perfino di rana hanno la capacità di riflettere i raggi UV e illuminarsi. Nel caso delle vespe, tuttavia, non sono gli animali a diventare fluorescenti, ma la loro ‘dimora’, realizzata con un biomateriale che ha destato, ovviamente, l’interesse degli scienziati.
La specie in grado di creare nidi luminescenti è la cosiddetta vespa cartonaia (Polistesis brunetus), uno dei generi di vespa più comuni e diffusi al mondo: i nidi, nascosti fra gli alberi, risultano praticamente invisibili a occhio nudo ma, se illuminati dalla luce UV, sono in grado di riflettere un terzo della luce che hanno assorbito.
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Questa loro peculiarità ha incuriosito molto gli scienziati, che hanno provato a capire il perché di un tale fenomeno: una delle ipotesi è quella che i nidi proteggano le larve al loro interno assorbendo le radiazioni UV e rilasciandole sotto forma di luce. Un’altra teoria è quella di aiutare le vespe a ritrovare la strada di casa e tornare al loro nido dopo una giornata trascorsa nella foresta, visto che questi nidi sono nascosti nel fogliame: in questo caso, la luce del sole al tramonto fungerebbe da ‘attivatore’ della fluorescenza del nido.
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Fonte: Journal of the Royal Society
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