Un recente studio prova che in passato i polli non venivano allevati per le loro carni, ma apprezzati come animali di compagnia e venerati da molte culture sia nel quotidiano così nei riti funebri. Il ruolo di questi uccelli domestici nella società era più complesso di quanto si possa credere
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Durante l’Età del Bronzo e l’Età del Ferro i primi polli non venivano allevati per essere macellati, al contrario questi uccelli domestici erano ritenuti animali sacri da rispettare e venerare. Chiunque osava cibarsi delle loro carni e delle loro uova infrangeva un tabù agli occhi dell’intera comunità.
A rivelarlo è un nuovo studio inglese pubblicato di recente sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences in cui un team di ricercatori internazionali ha esaminato i resti ossei di polli trovati in oltre di 600 siti in 89 paesi. Di questi i più antichi sono stati rinvenuti nel villaggio thailandese Ban Non Wat e datati intorno al 1650-1250 a.C..
Nei differenti siti archeologici gli esperti hanno studiato i luoghi di sepoltura dove sono state scoperte le principali ossa, ma anche la documentazioni storica sulle culture che abitavano queste zone. I resti analizzati sono stati trovati sepolti singolarmente o in tombe accanto ai defunti e non presentano alcun segno di macellazione.
Questo fa pensare che nell’antichità ai polli fosse affidata la funzione di guidare le anime dei morti nel mondo ultraterreno, accompagnandoli nell’aldilà. In particolare i ricercatori hanno notato che i galli erano associati il più delle volte alle sepolture maschili, mentre le galline a quelle femminili.
Successivamente gli esperti hanno osservato come la relazione con i polli sia cambiata significativamente con i Romani. I polli giunsero nell’attuale Europa grazie ai mercanti greci, etruschi e fenici. I volatili venivano venduti lungo le principali rotte marittime come animali esotici, come confermato dalla datazione al radiocarbonio che ha consentito di risalire alle primissime interazioni con i polli nel nostro continente.
I primi allevamenti di polli iniziarono a comparire nella tarda Età del Ferro sotto l’influenza romana. È proprio in questo periodo che da animali sacri i polli vennero addomesticati e sfruttati unicamente per le loro carni.
Tutt’oggi il pollo è l’animale più allevato al mondo. Dietro l’industria del pollame, e di tutti gli allevamenti intensivi, si nasconde un orribile scenario fatto di gabbie lager formato A4, maltrattamenti, e condizioni a dir poco disumane.
Fonte: Proceedings of the National Academy of Sciences
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