Il museo virtuale che permette di interagire con alcune specie estinte grazie alla realtà aumentata

Grazie alla magia della realtà aumentata potremmo conoscere alcune specie estinte come il dodo e l'alca impenne.

Grazie alla magia della realtà aumentata potremmo conoscere meglio il dodo e l’alca impenne, due animali estinti, e il leopardo nebuloso, felide in pericolo di estinzione.

Come appello urgente per fermare quanto prima la perdita di biodiversità, il WWF Cile ha lanciato “Huellas de Extinción“, in italiano impronte d’estinzione, un museo virtuale che mira a dare visibilità ad alcune specie già estinte o a rischio di estinzione, con la finalità di informare e sensibilizzare le persone riguardo l’impatto delle nostre attività sul pianeta e il bisogno di proteggere la flora e la fauna.

Attraverso un sito web e con l’aiuto della realtà aumentata i visitatori, di qualsiasi parte del mondo, possono vivere un’esperienza immersiva, scoprendo e interagendo con le storie dell’uccello dodo, l’alca impenne e il leopardo nebuloso. Una forma originale e coinvolgente per comprendere meglio questi animali e l’impatto che l’essere umano ha avuto sulla loro storia: cosa mangiavano, come vivevano, qual era il loro habitat naturale e perché – nel caso degli uccelli – non sono più qui.

Promuovere consapevolezza e rendere visibili le specie che sono già scomparse, facendo allo stesso tempo un appello a prendersi cura del nostro ambiente e non permettere che altri animali continuino a comparire in questo museo”, afferma Yacqueline Montecinos, responsabile della conservazione della biodiversità marina del WWF Cile.

Sebbene la scomparsa delle specie è un evento naturale che avviene già da prima della comparsa dell’essere umano, nell’ultimo secolo il tasso di estinzione è accelerato. Gli ecosistemi sono gravemente alterati a causa dell’attività umana e devono affrontare diversi problemi come: deforestazione, agricoltura e allevamenti intensivi, e pesca eccessiva.

Un museo virtuale che ha come obiettivo quello di non dover ospitare più esemplari, perché le generazioni future hanno il diritto di poter conoscere il vero splendore della natura senza dover ricorrere a modelli 3d ed esperienze immersive. Ogni nostra azione conta, evitiamo che il pianeta resti orfano di altre specie di flora e fauna.

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