In nuovo studio, alcuni ricercatori confermano l’esistenza di un enorme aviario, un mega-cigno, che si sarebbe estinto meno di due secoli dopo che i polinesiani colonizzarono la Nuova Zelanda nel 1280.
Confermerebbe un’antica leggenda Maori la (ri)scoperta di un mega-cigno nero in Nuova Zelanda. Qui, prima che queste zone più remote venissero colonizzate, viveva un cigno nero e veloce, estinto intorno al 13° secolo.
Ora, Nicolas Rawlence dell’Università di Otago e il suo team hanno usato tecniche genetiche per confermare l’esistenza di quello stesso mega-cigno.
La presenza di un cigno neozelandese preistorico è da tempo controversa. Le leggende dei Maori parlano del Poūwa, una grande “creatura cigno” che uccide e mangia gli esseri umani. Fino ad oggi diverse erano le teorie che accostavano il mito alla realtà. Alcuni hanno ipotizzato che si potesse trattare dell’aquila del Haast : un uccello di enormi dimensioni e la forza, estinto circa 100 anni dopo l’arrivo dei Maori forse proprio a causa della caccia eccessiva e della perdita del proprio habitat naturale. Ma alcuni paleontologi hanno suggerito che questa figura potrebbe riferirsi al cigno nero australiano (Cygnus atratus), che a volte vola attraverso il mare di Tasman (o di Tasmania).
E oggi, in nuovo studio, i ricercatori avrebbero confermato l’esistenza di un enorme aviario, un mega-cigno che si sarebbe estinto meno di due secoli dopo che i polinesiani colonizzarono la Nuova Zelanda nel 1280.
I ricercatori hanno confrontato il DNA di 47 cigni neri australiani e 39 antichi fossili di cigno scoperti in alcuni siti archeologici della Nuova Zelanda. Molti dei fossili provenivano dalle Isole Chatham, un arcipelago a circa 650 chilometri a est della Nuova Zelanda, sede proprio dei Maori.
Le analisi effettuate suggeriscono che il mega-cigno si sarebbe “separato” dalla specie del C. atratus circa 1-2 milioni di anni fa. “Pensiamo che i cigni neri australiani abbiano volato in Nuova Zelanda in questo momento e poi si sono evoluti in una specie separata – il Poūwa”, spiega Rawlence.
La squadra di scienziati è stata in grado di ricostruire l’aspetto generale del Poūwa confrontando le dimensioni e la forma dei crani, delle ali e delle gambe dei fossili con i moderni esemplari di C. atratus e hanno trovato che il Poūwa era circa il 20-30% più pesante dei cigni neri australiani e pesava fino a 10 chilogrammi.
Il Pouwa aveva anche gambe più lunghe e ali più corte, suggerendo che non era in grado di volare e che i predatori erano grandi uccelli come le aquile.
Fossile di Poūwa al Museo della Nuova Zelanda
I fossili mostrano che il Poūwa si è estinto intorno al 1450 d.C., meno di due secoli dopo che i polinesiani colonizzarono la Nuova Zelanda nel 1280. Poiché non c’erano cambiamenti climatici o ambientali in questo periodo, l’unica spiegazione logica è che siano stati gli esseri umani gli unici responsabili della loro scomparsa e, in più, le loro uova sarebbero state mangiate dai ratti che sono arrivati in Nuova Zelanda con i coloni polinesiani. Questi fattori, combinati con la distruzione degli habitat, avrebbero portato alla loro estinzione.
Un mega-cigno, quindi, che probabilmente si è evoluto dai cigni neri australiani, quindi. Se è così è davvero una sorprendete scoperta.
Germana Carillo