Il segreto dell’immortalità? Si nasconde in un idrozoo della famiglia Oceanidae , la “Turritopsis nutricula”, comunemente nota come medusa immortale, l'unico animale conosciuto in grado di tornare allo stato di polipo dopo aver raggiunto la fase di medusa adulta, in altre parole tornando giovane. Questa medusa, originaria dei Caraibi, ma ormai diffusa in tutto il mondo, conduce, infatti, un ciclo regolare di vita, fino alla maturazione sessuale, per poi tornare allo stato originale di polipo.
Il segreto dell’immortalità? Si nasconde in un idrozoo della famiglia Oceanidae , la “Turritopsis nutricula“, comunemente nota come medusa immortale, l’unico animale conosciuto in grado di tornare allo stato di polipo dopo aver raggiunto la fase di medusa adulta, in altre parole tornando giovane. Questa medusa, originaria dei Caraibi, ma ormai diffusa in tutto il mondo, conduce, infatti, un ciclo regolare di vita, fino alla maturazione sessuale, per poi tornare allo stato originale di polipo.
Il processo viene definito come “transdifferenziazione” (o transdifferenziamento), cioè un cambiamento di tipo cellulare da parte di una cellula già almeno in parte differenziata, che subisce una sorta di regressione a una fase totipotente (ossia in grado di dar vita a più tipi di cellule), dalla quale si possono moltiplicare e differenziarsi in cellule diverse. È un po’, in un certo senso, quello che succedeva a Benjamin Button, il protagonista dell’omonimo film interpretato da Brad Pitt che una volta divenuto anziano regrediva fino a tornare un neonato. O, ancora, è come se una farfalla tornasse allo stadio di bruco.
Foto: New York Time/Takashi Murai
In realtà, si tratta di un fenomeno noto anche per alcuni animali capaci di rigenerare in modo funzionalmente efficiente larghe parti del proprio organismo (come le salamandre, capaci di rigenerare interi arti). Ma nella “Turritopsis nutricula”, che presenta una forma a campana del diametro massimo di 4-5 millimetri con mesoglea (la gelatina, per intenderci) uniformemente sottile, con qualche addensamento al vertice, questo significa addirittura rendere impossibile la morte. Perché, almeno in teoria, il ciclo potrebbe ripetersi all’infinito, a meno che venga mangiata da altri predatori del mare.
La scoperta della sensazionale “rinascita” si deve a un team di biologi dell’Università di Lecce e del CNR. Ad accorgersi accidentalmente del processo, nel lontano 1999, furono il professor Ferdinando Boero, docente di zoologia e biologia marina presso l’Università degli Studi di Lecce, e Stefano Piraino, dell’Istituto Talassografico CNR ”A.Cerruti” di Taranto.
A questo punto la domanda obbligatoria è: i due scienziati hanno scoperto davvero il segreto dell’immortalità?
Roberta Ragni
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