Il Mediterraneo non riesce più a nutrire i cetacei (e la colpa è dei cambiamenti climatici)

Inquinamento, cambiamenti climatici, ondate di calore: tutto ciò compromette la disponibilità di cibo per i cetacei nel Mediterraneo

Il Mar Mediterraneo sta affrontando una serie di sfide che minacciano la sua salute e la sopravvivenza delle specie marine che lo abitano. Tra i principali fattori di rischio vi sono l’inquinamento, la pesca eccessiva, i cambiamenti climatici e la proliferazione di specie invasive.

Uno dei problemi più gravi è la carenza di nutrienti nel mare, che sta compromettendo la disponibilità di cibo per i cetacei, come delfini e balene. La riduzione delle precipitazioni porta a un minor flusso di nutrienti dalla terra al mare, fondamentali per il plancton vegetale, che costituisce la base della catena alimentare marina.

Le ondate di calore, sempre più frequenti, hanno ulteriori ripercussioni sugli organismi marini, aggravando la situazione. La malnutrizione dei cetacei non riguarda solo le specie interessate direttamente, ma l’intero ecosistema marino. Questi animali svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio ecologico, e la loro diminuzione può avere conseguenze negative a lungo termine sull’intero ecosistema.

Un progetto con una vasta rete di esperti per proteggere il Mediterraneo

L’inquinamento, alimentato da scarichi industriali e agricoli, presenza di rifiuti e plastiche, è un’altra minaccia per l’ecosistema marino. Le microplastiche, in particolare, sono entrate nella catena alimentare, mettendo a rischio la salute delle specie marine e anche la nostra, dato che finiscono nei nostri piatti attraverso il consumo di pesce contaminato.

L’aumento della temperatura dell’acqua, causato dal cambiamento climatico e dall’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera, contribuisce alla proliferazione di alghe dannose e all’acidificazione dei mari, rendendoli meno adatti alla vita di molte specie.

Per affrontare questa sfida, la Fondazione Acquario di Genova ha lanciato il progetto Promed – Protecting Mediterranean Diversity, che si propone di monitorare il Mediterraneo e raccogliere dati su mammiferi e rettili marini.

Il progetto coinvolge una vasta rete di ricercatori ed esperti in tutto il bacino del Mediterraneo, al fine di ottenere un quadro completo della situazione e sviluppare strategie di conservazione efficaci. Sono infatti necessarie azioni urgenti per proteggerlo e preservare la sua biodiversità al fine di garantire un futuro sostenibile per questo prezioso ecosistema marino.

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