Mattanza record di lupi, uccisi oltre 80 esemplari in poche settimane in Montana

Strage di sangue (legalizzata) nel Montana: decine di lupi sono stati uccisi senza pietà dai cacciatori, autorizzati dalla Fish and Wildlife Commission. E nel celebre Parco di Yellowstone restano solo 91 esemplari

Nel Montana ai lupi grigi non è concesso il diritto di vivere. Anche lo scorso anno le autorità governative hanno autorizzato la caccia a questi animali. E questa stagione, che si chiuderà soltanto a marzo, si sta rivelando una delle più sanguinarie di sempre: in totale sono almeno 76 i lupi fatti fuori nello Stato dell’America occidentale, nel giro di poche settimane. Un record che ha portato la Montana Fish and Wildlife Commission a votare per introdurre dei limiti agli abbattimenti, almeno nella regione sud-occidentale: qui i cacciatori saranno autorizzati ad ucciderne fino a 82 esemplari e non oltre (come se fosse un numero esiguo).

Molti lupi grigi hanno trovato la morte mentre vagavano nel celebre Parco Nazionale di Yellowstone, dove vivono anche orsi, bisonti e altre specie iconiche degli Stati Uniti. Secondo quanto riferito dai funzionari dello Yellowstone, nel parco attualmente restano soltanto 91 esemplari. E un branco, il Phantom Lake Pack, è stato completamente sterminato considerato nel giro di due mesi.

Se i lupi di Yellowstone non sono al sicuro, nessun lupo è al sicuro. – denuncia l’organizzazione americana Wolves of the Rockies, che si occupa di tutela di questi animali selvatici preziosi per l’ecosistema – Ora più che mai è chiaro che i lupi hanno bisogno di ottenere immediatamente le protezioni federali.

Una strage legalizzata

Ma perché quest’assurda mattanza legalizzata? Come in gran parte degli Stati Uniti (ad esempio l’Idaho e il Wisconsin), il pretesto è quello di contenere la popolazione dei lupi e tutelare contadini e allevatori che li considerano una minaccia per il bestiame.

Nel Montana ogni cacciatore può uccidere fino a 20 lupi (10 abbattendoli con il fucile e altri attraverso l’uso di trappole). Una crudeltà inaudita, contro cui si battono da tempo le associazioni animaliste.

Le nuove leggi consentono l’uso di trappole a strozzo ed estendono la cattura e la caccia ulteriormente anche stagione riproduttiva. – spiega l’organizzazione americana Wolves of the Rockies –  Il governatore del Montana Gianforte ha anche massacrato personalmente un lupo di Yellowstone in violazione della legge statale.

L’incubo per questi affascinanti animali, vittime di disinformazione e allarmismi infondati, è iniziato nell’ottobre del 2020, quando l’ex Presidente Usa Donald Trump ha approvato la rimozione del lupo grigio dalla lista delle specie in via di estinzione. Da allora, Stati come l’Idaho e il Montana ne hanno approfittato per autorizzare e incoraggiano il massacro di massa (fino al 90%) delle popolazioni dei lupi.

Ambientalisti e animalisti confidavano nell’intervento dell’amministrazione Biden, ma purtroppo nulla di concreto è stato fatto per proteggere i lupi. Tutto questo nonostante in Stati come il Wisconsin si sia assistito ad un crollo di circa il 30% della popolazione dei lupi e nell’Idaho siano stati massacrati persino diversi cuccioli nelle loro tane.

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Fonte: Montana Fish and Wildlife Commission/Wolves of the Rockies

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