Mattanza mufloni del Giglio: la strage è iniziata, ma si possono ancora salvare gli ultimi esemplari rimasti

Gli ultimi mufloni dell'Isola del Giglio stanno per essere sterminati, attivisti e associazioni chiedono di poter intervenire per salvare gli esemplari ancora in vita dalla fine che è stata decisa per loro: l'eradicazione del muflone dall'arcipelago toscano

Il muflone sta per scomparire per sempre dall’arcipelago toscano. Nell’ambito del piano di eradicazione della specie, considerata un pericolo per l’ecosistema, è prevista l’uccisione degli ultimi esemplari che popolano i territori esterni al Parco Nazionale Arcipelago Toscano.

Sarebbero circa 40 gli ungulati condannati a morte nel mirino dei cacciatori. Mentre per i mufloni che popolavano l’area protetta sono state predisposte operazioni di cattura e trasferimento in riserve naturali nessuna possibilità simile è stata presa in considerazione per gli altri animali che si trovano invece ai confini del Parco.

Più associazioni animaliste si sono rese disponibili ad accogliere i mufloni, ma il loro destino sembrava essere già stabilito in precedenza.

Il massacro dei mufloni è stato deciso dalla Regione, che era a conoscenza degli importanti progetti in corso e che ha scientemente deciso di ignorare i pareri espressi dal mondo scientifico, le proteste di numerosissimi cittadini, le proposte formulate delle associazioni animaliste tutti contrari all’uccisione dei mufloni.

Se la loro popolazione numerica può essere tenuta sotto controllo con il trasferimento, perché mai autorizzarne l’uccisione? ha dichiarato Carla Rocchi, presidente dell’ENPA.

Soluzioni non violente erano state avanzate anche per questi mufloni prima che si arrivasse a questa decisione. A quanto pare, però, non sarebbe stata mai concessa nemmeno una sola possibilità di salvare gli animali. L’ENPA si appella perciò a Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, per un salvacondotto.

Al presidente Giani, che in questa vicenda è il decisore politico apicale, chiediamo un gesto di responsabilità che, ne sono sicura non potrà non essere apprezzato dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Presidente faccia tacere i fucili e conceda un “salvacondotto” ai 37 esemplari, ponendo in essere ogni soluzione che salvi la vita ai mufloni rimasti sull’isola, compreso il trasferimento degli animali nei santuari dove vivranno serenamente il resto dei loro giorni, ha concluso Carla Rocchi.

Fonte: ENPA

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