Mangiamo più carne di squalo di quanto immagini, senza saperlo: come difenderci al ristorante e al supermercato

L'inchiesta documentario sugli squali, realizzata da Marco e Andrea Spinelli, svela i retroscena del commercio di carne di squalo e ci insegna anche come riconoscerla (per evitarla) al ristorante e al supermercato

Non sempre quando mangiamo pesce sappiamo davvero di cosa si tratta, o meglio di quale specie. Prendiamo ad esempio il “fish and chips“, piatto tipico del Regno Unito ma che si trova ormai un po’ ovunque. Che tipo di pesce viene utilizzato per prepararlo? Molti credono si tratti di merluzzo ma il più delle volte, invece (nel 75% dei casi), ciò che mangiamo è carne di squalo.

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È quanto emerge dall’inchiesta “Shark Prayed”, realizzata da due fratelli, Marco Spinelli (documentarista) e Andrea Spinelli (biologo marino), veri e propri esperti (e appassionati) di mare e specie marine. Tra queste lo squalo, protagonista del loro documentario incentrato tutto sul commercio della carne di questo animale che si trova sia nei mercati ittici spagnoli che nei supermercati italiani.

I due fratelli sono stati intervistati recentemente da Striscia la Notizia, ma la loro inchiesta va avanti da diversi mesi, come testimoniano vari post su Facebook in cui Marco Spinelli documenta il suo lavoro con gli squali, e anche quanto visto e fotografato in alcuni mercati dove si vendono grandi quantità di carne di squalo.

Come riconoscere la carne di squalo

Il problema è che il consumatore è spesso incosapevole di mangiare squalo. Ristoranti, mercati e anche supermercati “nascondono” la vera identità del pesce che vendono, o meglio dicono la verità ma chi acquista è inconsapevole che si trova di fronte a delle specie di squalo.

Alcuni esempi? Non tutti sanno che verdesca, palombo, gattuccio, spinarolo, vitello di mare o boccanera, sono in realtà delle specie di squalo.

Attenzione dunque quando al supermercato o al ristorante troviamo scritto “trancio di verdesca” o “trancio di palombo” perché, anche se non ce ne rendiamo conto dato che il nome può ingannare, stiamo parlando di carne di squalo!

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Secondo l’International Fund for Animal Welfare (Ifaw), è proprio il nostro Paese il maggiore importatore in Europa di carne di squalo, il problema è che molte specie di questo animale sono a rischio estinzione. Leggi anche: Carne di squalo: l’Italia si conferma ancora il maggior importatore a livello europeo

Basta con i luoghi comuni: lo squalo non è cattivo e va difeso

Il documentarista Marco Spinelli, che mostra anche degli splendidi scatti di quando ha nuotato insieme agli squali, ricorda e sottolinea una cosa fondamentale che spesso dimentichiamo, immaginando gli squali come esseri pericolosi e “cattivi”:

Questo animale ancora oggi è demonizzato e stereotipato senza nessuna logica. Lo squalo non mangia gli esseri umani, è predatore in cima alla catena alimentare, fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi marini… Lo squalo va protetto!

Tra l’altro la carne di squalo, come vi avevamo segnalato in un precedente articolo che riprende i risultati di uno studio, si può trovare anche nel cibo per cani e gatti.

Leggi anche: Sai che nel cibo per cani e gatti può esserci carne di squali in via d’estinzione? Ti insegniamo a riconoscerla dall’etichetta

Tutto ciò è un grave problema, considerando la situazione di serio rischio che vivono alcune specie di squali a causa dell’uomo. Leggi anche: Orche e squali sempre più a rischio, i veri assassini siamo noi

Ricordiamo inoltre che – assurdo ma vero – la pesca degli squali non è regolamentata, quindi la vendita di queste specie è assolutamente legale.

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Fonte:  Marco Spinelli Facebook

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