Senia, la maialina che è scappata dal camion che la portava al macello e ora vive felice in un rifiugio

Una maialina di Cinta senese fuggita dal camion che la stava portando al macello si è guadagnata la libertà e ora vive felice in un rifugio

Questa è la storia di Senia, una maialina coraggiosa che si è guadagnata la libertà fuggendo dal camion che la stava portando al macello. Ora è stata accolta in un rifugio per animali e potrà trascorrere il resto della sua vita serena e libera.

La vita di Senia era destinata a finire in modo violento e la sua carne a diventare quella del pregiato maialino di Cinta senese. Invece, per fortuna, le cose sono andate diversamente.

La suina, infatti, si è in qualche modo ribellata ed è saltata giù dal camion che la stava conducendo al macello. Inizialmente chiamata Senio, si è poi scoperto che si trattava di una femmina, ribattezzata subito Senia.

Alcune associazioni animaliste e la Rete dei santuari di animali liberi in Italia si erano prontamente rivolte al sindaco di Siena affinché l’animale fosse salvato e venisse affidato ad un rifugio.  La richiesta è stata accolta e così la maialina ha trovato una casa accogliente presso “La Tana del Bianconiglio”, che ospita 60 animali salvati dallo sfruttamento e dalla morte nei mattatoi.

Il posto ideale dove poter libera e felice il resto della sua vita.

Ludovica Lombardini e Diego Statuti, fondatori de “La Tana del Bianconiglio”, ci danno una forte testimonianza della possibilità di fare scelte diverse: evitare di sfruttare e uccidere gli animali è possibile!

“E’ stato commovente vedere Senia scendere dal camion che la mattina aveva portato altri suoi compagni al macello. La sua vita sarebbe dovuta finire in maniera violenta come la loro e invece oggi comincia in un santuario per animali liberi. La storia di Senia deve farci riflettere su una realtà tragica, quella vissuta dagli animali definiti ‘da reddito’ che ogni giorno vengono uccisi nei mattatoi, per capire quali conseguenze hanno le nostre abitudini su questi individui, fatti nascere al solo scopo di essere uccisi per diventare cibo. Possiamo andare oltre queste abitudini e riconoscere quanto sia ingiusto ciò che facciamo agli animali”.

Fonti: La Nazione / Facebook

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