A breve, in Italia, potremo vedere allevamenti di maiali OGM utilizzati per fini sperimentali. Il Consiglio Superiore di Sanità ha infatti espresso parere positivo all’ipotesi di allevamenti suini transgenici, purché il fine sia la ricerca o il trapianto di organi animali nell’uomo.
A breve, in Italia, potremo vedere allevamenti di maiali OGM utilizzati per fini sperimentali. Il Consiglio Superiore di Sanità ha infatti espresso parere positivo all’ipotesi di allevamenti suini transgenici, purché il fine sia la ricerca o il trapianto di organi animali nell’uomo.
Il provvedimento quindi – pur dando il via libera – si pone come obiettivo la cura degli essere umani e prevede (per fortuna) delle limitazioni; una di queste è il ferreo controllo da parte del ministero della Salute.
Proprio quest’ultimo, con un comunicato inviato lo scorso 11 maggio, aveva rimandato al CSS la questione dell’allevamento di suini geneticamente modificati, che a sua volta era stata inviata da un’azienda di Cremona alla Regione Lombardia consapevole “dell’importanza potenziale che la produzione di suini transgenici può avere sulla salute umana con particolare riferimento al settore dei trapianti e della terapia delle malattie degenerative dell’uomo – ha detto il ministero in una nota – non può sfuggire che tale produzione non può essere considerata un semplice allevamento di animali ad uso sperimentale, in quanto può comportare conseguenze di sanità e benessere animale, nonché ambientali, di complessa valutazione”.
E alla fine la decisione favorevole è stata annunciata proprio oggi, dopo 10 anni di assenza di leggi in materia essendo il decreto che vietava la clonazione sugli animali scaduto il 31 dicembre 2011.
Sarà proprio Cremona, nel centro “Avantea” del genetista Cesere Galli, il primo luogo dove verranno allevati i maiali OGM per la futura produzione di organi per i trapianti, inizialmente sui primati fino ad arrivare all’uomo.
Il parere però prevede anche alcune norme di garanzia tra cui quella che gli allevamente OGM resteranno comunque separati da altre tipologie di allevamenti e ciascun progetto dovrà essere autorizzato dal Ministero.
Questo vuol dire quindi – ha spiegato Enrico Garaci, presidente del Css – “che di volta in volta i progetti di studio verranno valutati dal ministero della Salute. Abbiamo espresso un orientamento favorevole – ha continuato – ma con misure contingentate per motivi di ricerca. Stabilendo, inoltre, che gli allevamenti dovranno rispondere a determinate condizioni”.
“Mi fa piacere che alla fine un nostro diritto, quello di fare ricerca, sia stato riconosciuto. Ora possiamo continuare la nostra attività, che è sempre stata trasparente”, ha dichiarato Galli che sta lavorando al progetto sugli xenotrapianti la cui richiesta di allevamento era, ” motivata dall’esigenza di poter disporre di animali ogm in numero sufficiente e che si riproducano naturalmente, al fine di rendere le sperimentazioni più semplici”. ”I suini transgenici da noi prodotti – spiega – vengono inviati a centri di ricerca in Italia, a Padova, e all’estero; qui gli organi ogm dei suini vengono trapiantati a primati per valutare la risposta e il rigetto”.
Il tutto per arrivare un giorno al trapianto sull’uomo, in particolare quello di neuroni per lo studio del Parkinson e quello del rene, attualmente sperimentato sulle scimmie. Nel centro attraverso i suini OGM si studieranno anche le malattie genetiche dell’uomo.