Maiale messo al rogo per risolvere un caso in tribunale: raccolte 10mila firme per dire no alla brutale esecuzione

È corsa contro il tempo per mettere il salvo il povero maiale malato, che sarà ucciso e bruciato domani per risolvere in tribunale il caso di una scomparsa avvenuta anni fa. Oltre 10mila persone hanno firmato la petizione per dire no a questa follia

“Salviamo Cuore!”: è questo l’appello disperato lanciato dagli animalisti del nostro Paese per fermare lo scempio che dovrebbe avvenire domani. Nella fonderia Gonzini di Provaglio d’Iseo verrà letteralmente messo al rogo un maiale per accertare la verità sulla scomparsa di un imprenditore, del quale non si hanno più notizie dal 2015 e per la cui morte è stato accusato un nipote. Un test giudiziale assurdo, che ha suscitato un’ondata di indignazione in Italia.

“Serve un maiale, irrimediabilmente ammalato, di quelli con il destino segnato e in imminente scadenza. Dovrà essere sottoposto ad un prelievo del Dna, poi ucciso, vestito con indumenti simili a quelli che Mario Bozzoli indossava quella sera e infine, entro le 24 ore dalla sua dipartita, dovrà essere gettato in un forno da fonderia”: così ha stabilito la Corte d’Assise di Brescia, ma migliaia di italiani si stanno mobilitando per evitare che questo accada.

Una petizione per salvare il maiale

A opporsi a questa decisione crudele e disumana l’associazione animalista Avi Parma, che ha lanciato una petizione su Change.Org, che ha già raccolto oltre 10mila adesioni.

Uccidere una creatura innocente non può essere il modo di risolvere un crimine! Per di più una creatura malata… Le associazioni animaliste, come animalisti ma soprattutto come cittadini, chiedono che l’esperimento non venga effettuato e che il maiale venga dato a loro in affidamento. – spiegano i promotori della petizione – Non sappiamo se per l’esperimento verrà scelto un maschio o una femmina, vorremmo salvarlo e chiamarlo Cuore, come quello che chiediamo di avere per questa creatura. Salvarlo dalla morte in un forno o in un mattatoio sarebbe il giusto epilogo di questa tristissima storia. Cuore non deve morire! Non bruciatelo!

La richiesta è quella di salvare i maiale malato e darlo in adozione.

Nelle scorse settimane anche la LAV (Lega Anti Vivisezione) ha fatto sentire la sua voce contro il test giudiziale, inviando una lettera aperta al Presidente del Tribunale di Brescia e al Procuratore Capo di Brescia.

Un atto macabro, che non può essere giustificato secondo un criterio di necessità e, per il quale, sia dal punto di vista etico, sia da quello legale, non fa alcuna differenza che l’animale ucciso e bruciato fosse già malato – ha commentato il Presidente della LAV Gianluca Felicetti. – È importante che questo fatto non divenga un pericoloso precedente, anche perché, lo ricordiamo, il rispetto degli animali e della loro vita è sancito per Legge e oggi lo è ancora di più, con lo specifico riconoscimento della loro tutela nella nostra Costituzione, grazie alla riforma entrata in vigore lo scorso 9 marzo.

Per firmare la petizione “Salviamo cuore” CLICCA QUI. 

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Fonte: Avi Parma

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