Il povero animale secondo le prime analisi sarebbe stato ucciso a fucilate. Il suo corpo è stato trovato a Villetta Barrea (AQ)
Ucciso a colpi d’arma da fuoco. E’ questa la triste fine di un lupo trovato all’imbocco di uno dei sentieri del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il povero animale secondo le prime analisi sarebbe stato ucciso a fucilate.
Il suo corpo martoriato è stato posto sotto sequestro e inviato alla sezione di Avezzano dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per l’Abruzzo e il Molise, per l’accertamento definitivo delle cause della morte. A trovarlo, martedì 2 febbraio, sono stati due Guardiaparco che hanno rinvenuto il corpo a Villetta Barrea (AQ). Si trattava di un lupo maschio adulto.
“Se dovesse essere confermata la morte per colpi di arma da fuoco sarebbe un fatto gravissimo, che non accadeva da moltissimi anni e che ovviamente va condannato in tutta la sua gravità. Ad aggravare il tutto c’è la considerazione che l’episodio si è verificato in un territorio in cui non ci sono conflitti tra allevatori e grandi carnivori, dove vengono indennizzati danni da qualunque tipo di fauna e dove può essere considerato molto buono anche il rapporto col mondo venatorio. Quindi non resta che pensare ad un gesto scellerato e fuorilegge, ma isolato, di una persona, che però non deve trovare riparo nelle pieghe di un territorio sano, che invece, con gli animali selvatici, convive e anzi ne ha fatto un punto di forza per lo sviluppo economico e sociale” ha detto il direttore del Parco Luciano Sammarone.
EDIT: Dopo l'analisi necroscopica si è potuto appurare che il lupo non è stato vittima dell'uomo, ma ucciso da un…
Posted by Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise on Wednesday, February 3, 2021
Una vicenda che ricorda ancora una volta quanto questi animali siano spesso in balia della ferocia umana. Anche Legambiente ha chiesto giustizia e maggiori tutele per i lupi. Ogni anno, in Italia, vengono rinvenuti uccisi lupi
” in una percentuale compresa tra il 10-20% della popolazione totale, stimata in oltre 2000 individui” stima Legambiente.
Alla base vi sono svariate cause, dal bracconaggio all’avvelenamento, ma anche incidenti e purtroppo anche gesti deliberati e violenti. Nel 2020, gli atti di bracconaggio sono stati la seconda causa di morte per la specie, dopo gli investimenti. In questo inizio di 2021, sono stati contati già 15 casi di lupi rinvenuti morti con almeno 4 casi di sicuro bracconaggio.
“L’episodio si è verificato in un territorio in cui, storicamente, non si registrano conflitti tra allevatori e grandi carnivori – ha detto Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo – e dove, al contrario, la convivenza tra uomo e animali selvatici è sempre stata un tratto distintivo. Pertanto, occorre fare piena e immediata chiarezza sui motivi e sulla dinamica della morte dall’animale e individuare in tempi rapidissimi eventuali responsabili, assicurandoli alla giustizia. Non solo come monito, affinché episodi violenti del genere, perpetrati ai danni di una specie dall’alto valore conservazionistico, non abbiano a più ripetersi; ma anche per dimostrare come le istituzioni e gli organi territoriali competenti sappiano lavorare in sinergia e in maniera coordinata per garantire tutela e gestione della biodiversità di un territorio sano come il nostro e, contemporaneamente, vigilare garantendo sicurezza e legalità”.
Per questo l’associazione ha ribadito l’importanza di rendere concrete le strategie di conservazione della fauna selvatica.
Noi non possiamo che augurarci che il colpevole venga punito.
Fonti di riferimento: Legambiente, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
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