L’hanno appeso ad un albero con un cappio al collo. Un’immagine straziante quella di un lupo senza vita che mostra, ancora una volta, che l’Italia non è un paese per lupi.
L’hanno appeso ad un albero con un cappio al collo. Un’immagine straziante quella di un lupo senza vita che mostra, ancora una volta, che l’Italia non è un paese per lupi.
Attenzione immagini forti. È successo a Pendenza nel comune di Cittaducale, in provincia di Rieti, dove dopo una segnalazione anonima, alcuni volontari de Il Guardiano dell’Ombra, hanno trovato questo lupo impiccato.
Accanto al corpo senza vita, un biglietto, al pari di un avvertimento mafioso: “Mangiato pecore e vitelli e non abbiamo ricevuto nessun rimborso”. Che tradotto significa: o riceveremo i rimborsi o uccideremo tutti i lupi, che mangiano i nostri animali.
L’associazione ambientalista, che pubblica la notizia e le foto di questo tragico episodio, sulla propria pagina Facebook scrive:
La nostra provincia non ha nulla da invidiare al più profondo sud del sud del mondo, pietà e civiltà sono privilegio di pochissimi, questo è il vero volto delle nostre montagne, purtroppo. Ci confermano che le indagini sono in corso e confidiamo nella rapida individuazione e punizione dei colpevoli, anche perché Pendenza non è esattamente una metropoli.
Non c’è nulla da aggiungere a questo orrore se non la preghiera di diffondere ovunque, perché tutti sappiano e questa povera anima non finisca nel dimenticatoio…
E anche se le indagini sono in corso e Pendenza non è proprio una metropoli, ci auguriamo che non prevalga nei cittadini, l’omertà, così come era successo all’inizio, per il cane Angelo.
Da tempo, i lupi sono al centro del dibattito per via del fatto che dopo 46 anni di protezione, potrebbero essere abbattuti. Una clausola contenuta all’interno del Piano di conservazione del lupo che non piace alle associazioni animaliste e ambientaliste.
Il documento, dopo lo stop della Conferenza Stato-Regioni, è in mano al ministro Galletti e prevede 22 misure in cui si parla anche di recinti elettrificati, rimborsi agli allevatori e lotta agli incontri tra cani e lupi.
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Tutte soluzioni che potrebbero evitare situazioni come questa del lupo impiccato. È per questo che le associazioni e i cittadini, non dicono no al Piano lupi, dicono semplicemente no ad una delle clausole, ovvero all’abbattimento controllato che rischierebbe di portare danni irreparabili alla specie.
Dominella Trunfio