I lupi italiani sono salvi. No agli abbattimenti, perché non servono. Lo dice il nuovo Piano di conservazione e gestione redatto dal Ministero dell'ambiente
I lupi italiani sono salvi. No agli abbattimenti, perché non servono. Lo dice il nuovo Piano di conservazione e gestione redatto dal Ministero dell’ambiente.
Frutto di un processo di consultazione che ha coinvolto anche Regioni, Province Autonome e ISPRA, il Piano sostituisce quello del 2002 e promette di salvaguardare questa preziosa specie tramite 22 azioni, che hanno ricevuto l’apprezzamento anche delle autorità europee.
Secondo quanto previsto dal piano, i lupi non dovranno essere abbattuti ma si dovrà procedere con
“azioni che a partire da una rigorosa analisi tecnico-scientifica mirano alla conservazione ed alla risoluzione sostenibile dei conflitti con le attività antropiche” spiega il Ministero dell’ambiente. “Con questo piano ribadiamo che non servono gli abbattimenti, ma una strategia, che abbiamo delineato in 22 azioni. Questo non toglie che occorra un continuo aggiornamento delle linee guida del Piano e che altre iniziative verranno prese anche parallelamente, in sinergia col Piano”.
Il nuovo Piano Lupo prevede dunque il monitoraggio di questo animale per facilitarne la conservazione. Tra le altre novità introdotte dal nuovo Piano vi saranno dunque l’aggiornamento dei dati sulla distribuzione del lupo sulle Alpi e l’eliminazione di un’azione specifica dedicata alle deroghe visto che la materia è già regolata dalla normativa vigente.
Nel nostro paese i lupi sono ancora molto presenti, pari al 9-10% della consistenza a livello europeo (tolta la Russia) e il 17-18% a livello comunitario.
“Occorre conoscere con la maggiore precisione possibile quanti lupi abbiamo in Italia, perché spesso si grida “al lupo, al lupo” ma si tratta di ibridi o di cani vaganti” spiega Costa.
Una creatura purtroppo da molti ritenuta una minaccia ma in realtà essa stessa minacciata, nonostante sia una specie protetta dalla normativa comunitaria e da convenzioni internazionali.
Soddisfazione da parte dell’Enpa, secondo cui il nuovo piano va nella giusta direzione, avendo “accantonato ogni ipotesi di uccisione” e avendo “puntato con decisione sulla strada, scientificamente valida, della prevenzione”.
Secondo l’Enpa, adesso occorre agire in fretta e approvare il piano in tempi previ visto che questa specie è
“minacciata dal bracconaggio, dall’antropizzazione, dalle campagne terroristiche di alcune categorie sociali e di alcuni esponenti politici. L’approvazione del Piano Lupo – prosegue Enpa – è necessaria anche per tutelare gli allevatori, soprattutto quelli virtuosi, ponendo in essere quelle misure preventive che si sono mostrate realmente efficaci e che noi chiediamo da tempo”.
Dello stesso avviso la LAV, soddisfatta perché il nuovo Piano permetterà di cancellare definitivamente le uccisioni previste sia per i lupi che per gli ibridi e i cani vaganti:
“Ora ci auguriamo che le Regioni favorevoli all’uccisione dei lupi, Toscana in testa con le Province Autonome di Trento e Bolzano, si mettano a lavorare seriamente per seguire le istruzioni di un Piano che prevede esclusivamente azioni di prevenzione non cruente, a tutela del Lupo e delle attività umane che si svolgono sul suo territorio” ha detto Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici.
Il lupo è finalmente salvo.
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Francesca Mancuso