Martedì 6 agosto, i ministri dell'Ambiente e dell'Agricoltura annunceranno la nomina del Commissario, che traccerà la strada da percorrere per gestire la proliferazione della specie aliena
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Il cambiamento climatico continua a porci davanti a nuove sfide, e tra queste, una delle più recenti è l’invasione del granchio blu, una specie marina che sta mettendo a dura prova l’acquacoltura italiana.
Per far fronte a questa emergenza, il Governo ha deciso di nominare un Commissario straordinario. L’annuncio ufficiale verrà dato martedì 6 agosto 2024, alle 11:30, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi con i Ministri dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
Granchio blu
Il granchio blu non è un simpatico personaggio di un cartone animato, ma una specie invasiva originaria delle coste occidentali dell’Atlantico. Arrivato nelle nostre acque (più calde che in passato), ha trovato un ambiente perfetto per proliferare, causando gravi danni agli allevamenti di vongole veraci.
Il calo della produzione è drammatico: si parla di un -60%/-70% rispetto agli anni precedenti. Un disastro per le cooperative di acquacoltura, che lottano ogni giorno per contenere questo invasore con costi e sforzi ingenti. Ma anche per i fragili ecosistemi del Mediterraneo.
Il ruolo del Commissario Straordinario
La nomina del Commissario straordinario, prevista dal decreto legge n. 63 del 15 maggio 2024, è una mossa strategica fondamentale. Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, ha espresso l’importanza di coinvolgere attivamente associazioni di categoria e imprese locali nel piano di intervento. L’obiettivo? Coordinare le risorse disponibili e supportare le cooperative nella loro battaglia quotidiana contro il granchio blu.
Misure e risorse per un futuro sostenibile
Negli ultimi 12 mesi, il Ministero ha stanziato 2,9 milioni di euro per la cattura e lo smaltimento del granchio blu. Nonostante questi sforzi, la situazione nelle aree come la Sacca di Goro e le Valli di Comacchio rimane critica. I numeri parlano chiaro: nel 2023 sono stati smaltiti quasi 427.000 chili di granchi blu, mentre nei primi cinque mesi del 2024 siamo già quasi allo stesso livello. L’emergenza, quindi, non solo persiste, ma si aggrava.
Monitoraggio scientifico e collaborazione
Per affrontare seriamente l’invasione del granchio blu, è fondamentale un monitoraggio scientifico costante. Solo con dati precisi è possibile cogliere e analizzare l’impatto della specie aliena sull’ecosistema e sviluppare strategie efficaci. Proprio per questo, la sinergia tra imprese e mondo della ricerca sarà cruciale per rintracciare soluzioni sostenibili e diversificare le tipologie di allevamento e pesca.
Granchio blu: dalla minaccia alla tavola
C’è anche chi pensa che il granchio blu possa diventare un’opportunità gastronomica. Alcune cooperative stanno, infatti, cercando di promuovere il granchio blu come nuovo prodotto da portare sulle nostre tavole.
Nei primi sei mesi del 2024 sono stati venduti quasi 44.000 chili di granchio blu. Legacoop Agroalimentare ha lanciato una campagna di valorizzazione dei prodotti ittici dell’Emilia-Romagna, con il granchio blu al centro dell’attenzione.
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