Lo zoo di Napoli è un fallimento totale. Scriviamo a De Magistris per farlo chiudere

Lo zoo di Napoli è un fallimento economico, morale, scientifico , costa troppo sia dal punto di vista economico, che morale: per questo deve chiudere. Decine e decine di animali innocenti sono sostanzialmente condannati all’ergastolo, i cittadini pagano per mantenere spazi a loro negati, mentre le Amministrazioni locali spendono soldi pubblici per una struttura dannosa per l’etica, per l’educazione, per la conservazione delle specie animali.

Lo zoo di Napoli è un fallimento economico, morale, scientifico” , costa troppo sia dal punto di vista economico, che morale: per questo deve chiudere. Decine e decine di animali innocenti sono sostanzialmente condannati all’ergastolo, i cittadini pagano per mantenere spazi a loro negati, mentre le Amministrazioni locali spendono soldi pubblici per una struttura dannosa per l’etica, per l’educazione, per la conservazione delle specie animali.

Con questo messaggio l’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali – ha scritto una lettera inviata al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ribadendo lo stato di degrado in cui versa da anni lo zoo e la necessità di chiuderlo definitivamente. La situazione degli animali nello zoo cittadino è sempre più drammatica: dopo la crisi del 2003 e il fallimento della società che lo gestiva, è stato nominato un Commissario liquidatore e gli animali sono rimasti reclusi nelle gabbie in condizioni allucinanti.

Una situazione che stona con il benessere degli animali e con la buona gestione delle risorse pubbliche, soprattutto se pensiamo che nei giorni scorsi gli amministratori locali hanno dichiarato di voler “rilanciare, riqualificare e trasformare in centro di recupero, fattoria didattica, luogo essenziale per la ricerca veterinaria, animali che stanno benissimo”.

Secondo l’ENPA, queste dichiarazioni sono legate esclusivamente ad interessi economici, che puntano a favorire alcuni a scapito della gran parte dei cittadini e degli animali che popolano oggi lo zoo di Napoli.

Per questo, l’ente per la protezione degli animali ha chiesto a gran voce di mettere un punto alla triste storia dello zoo partenopeo.
All’iniziativa hanno aderito anche molti personaggi pubblici e dello spettacolo, come Niccolò Ammanniti, Marco Berry, Licia Colò, Rita Dalla Chiesa, Marcello D’Orta, Giorgio Panariello, Fulco Pratesi, Mario Tozzi, il gruppo musicale 99 Posse, e tanti altri personaggi vicini alle drammatiche vicende di questi animali.

E allora scriviamo tutti al sindaco de Magistris a questo indirizzo:

sindaco@comune.napoli.it o scrivimi@demagistris.it

Questo il testo da copiare e inviare:

Gentile Signor Sindaco,
lo zoo di Napoli è un fallimento economico, morale, scientifico.
Lo zoo di Napoli è costato tanto. Agli animali innocenti in termini di condanna all’ergastolo, ai cittadini in termini di spazi negati, alle Amministrazioni pubbliche che in maniera diretta e indiretta hanno speso soldi pubblici per una struttura dannosa per l’etica, per l’educazione, per la conservazione delle specie animali. Lo zoo di Napoli non è riuscito ad avere, in sette anni dall’entrata in vigore dalla legge italiana sugli zoo, la licenza del Ministero dell’Ambiente in attuazione di una direttiva europea.
Lo zoo di Napoli, basta visitarlo, è un insieme di tristezza e degrado tali che è un’onta per l’Amministrazione Comunale che speriamo anche in questo vorrà effettivamente rompere con il passato.
Eppure negli scorsi giorni abbiamo letto, anzi riletto dopo anni, le stesse dichiarazioni fatte nella precedente crisi della struttura nel 2003 e 2004: rilancio, riqualificazione, trasformazione in centro di recupero, fattoria didattica, luogo essenziale per la ricerca veterinaria, animali che stanno benissimo. Si tratta solo di tentativi di preservare interessi economici e di potere che fanno male agli animali e alla città. Quelli che, senza alcuna visita di tecnici indipendenti, dicono che “gli animali non si possono spostare”, volendoli tenere quindi come ostaggio per continuare a calpestare i loro diritti.
Le possibilità di conoscere finalmente davvero la natura non mancano. Le soluzioni per la sistemazione di animali e lavoratori ci sono.
Milano e Torino negli anni passati hanno chiuso i loro zoo. Nessuno ne sente la mancanza, Napoli può e deve farlo.

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