Lo studio genetico sull’origine della rondine ha dimostrato la presenza di questo uccello già 280mila anni fa

I ricercatori dell'Università di Pavia hanno analizzato il genoma di varie sottospecie di rondini alla ricerca dei tratti comuni

Quanto è antica la specie della rondine? Nonostante questo piccolo uccello, simbolo dell’arrivo della primavera, sia molto diffuso nel mondo e già oggetto di diversi studi negli anni passati, finora nessuno si era interessato alla sua storia genetica.

Un nuovo studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia e recentemente pubblicato ha indagato il corredo genetico di questo uccellino. In particolare, grande attenzione si è posta alla variabilità genetica della specie e alle relazioni genetiche tra le sottospecie e i loro tempi di divergenza, al fine di valutare la demografia della specie nel tempo.

Si è scoperto che, circa 280.000 anni fa, la rondine ancestrale viveva nel continente africano. Successivamente, i discendenti di quella specie originaria si sono diffusi in Europa e nelle Americhe (circa 51.000 anni fa) e infine in Asia, attraverso una migrazione più recente (20.000 anni fa).

Lo studio si è poi concentrato sull’analisi della sequenza completa del genoma contenuto nei mitocondri (detto mitogenoma): si tratta di materiale genetico ereditata per via materna estremamente informativo negli studi evolutivi perché capace di ricostruire la storia genetica di una specie in chiave femminile.

Per l’analisi, i ricercatori hanno analizzato il mitogenoma di 411 esemplari di rondini, principalmente appartenenti alla sottospecie europea H. r. rustica, ma anche ad altre sottospecie. Si è notato che tutti i mitogenomi appartengono a soli quattro aplogruppi, ovvero gruppi di DNA dall’origine genetica comune: questi gruppi sono stati chiamati, convenzionalmente, con le prime quattro lettere dell’alfabeto.

All’interno di ogni aplogruppo, poi, si sono riscontrate sottospecie specifiche e connesse ad una determinata regione geografica. Queste piccole differenze nel corredo genetico spiegano le sottili differenze morfologiche che osserviamo negli esemplari moderni di rondini.

Questo risultato è già di per sé sorprendente, dato che tutti gli studi precedenti, che si concentravano solo su brevi tratti di DNA, avevano datato l’origine di questa specie iconica in tempi molto più recenti – spiega la professoressa Anna Olivieri dell’Università di Pavia. – Il nostro lavoro predata l’origine africana della rondine di quasi 200 mila anni rispetto a quanto si pensasse.

Studiare l’evoluzione della rondine e, soprattutto, analizzarne il DNA, è di vitale importanza per tutelare la specie e perseverarne la diffusione: la riduzione degli habitat dovuta all’agricoltura intensiva, alla crisi climatica, all’uso eccessivo dei pesticidi, ma anche alla distruzione dei nidi, rendono questo uccello una specie e in continua diminuzione, il cui rischio di estinzione va costantemente monitorato.

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Fonte: Università di Pavia

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