Sono considerate vere e proprie fabbriche di leoni. Qui migliaia di esemplari vengono allevati in cattività per essere utilizzati dall'industria del turismo. Nuove foto sconvolgenti rivelano cosa sta dietro l'allevamento di leoni accarezzati e fotografati dagli ignari turisti, in Sud Africa
Sono considerate vere e proprie fabbriche di leoni. Qui migliaia di esemplari vengono allevati in cattività per essere utilizzati dall’industria del turismo. Nuove foto sconvolgenti rivelano cosa sta dietro l’allevamento di leoni accarezzati e fotografati dagli ignari turisti, in Sud Africa.
Una vita fatta di sofferenze. Negli allevamenti africani vivono fino a 12.000 animali, destinati a diventare attrazioni turistiche.
Secondo HRI, centinaia di leoni sono rimasti quasi completamente privi di pelo a causa delle pessime condizioni in cui vivono, in recinti poveri e sovraffollati. Le fotografie scattate in Sud Africa mostrano i predatori gravemente trascurati.
Le immagini sono state fornite da una fonte anonima e rivelano leoni gravemente malati, ricoperti di rogna in una struttura di riproduzione in cattività in Sud Africa. Uno spaccato dell’industria che alleva circa 12.000 leoni in circa 200 “fattorie” in tutto il paese.
Gli allevamenti sudafricani fanno parte di un sistema che gli attivisti definiscono “truffa delle coccole” perché offrono i cuccioli di leone come attrazioni turistiche, con cui i visitatori provenienti da tutto il mondo scattano selfie, dimentichi della sofferenza dietro le foto delle loro vacanze.
Dopo aver indagato sulla struttura della Fattoria Pienika, gli ufficiali della Società Nazionale per la Prevenzione della Crudeltà verso gli Animali (National Society for the Prevention of Cruelty to Animals) hanno scoperto 108 leoni trascurati, oltre a caracal, tigri e leopardi che vivevano in condizioni terribili.
Ad esempio, in natura, i cuccioli di leone rimangono con le loro mamme per 18 mesi e le femmine riposano per almeno 15-24 mesi tra una cucciolata e l’altra ma negli allevamenti non va affatto così. I cuccioli nati in cattività vengono portati via dalle loro madri quando hanno pochi giorni o addirittura poche ore dopo la nascita, utilizzati come oggetti.
La madre è costretta a un estenuante e continuo ciclo di riproduzione rinchiusa in recinti, a volte senza cibo, igiene o capacità di esprimere il proprio comportamento naturale.
Audrey Delsink, Wildlife Director di Humane Society International Africa, ha spiegato:
“I cuccioli di leone sono strappati alle loro madri a pochi giorni di vita, per essere allevati pagando volontari da paesi di tutto il mondo come il Regno Unito, che sono indotti in errore credendo che siano orfani. I piccoli vengono sfruttati per tutta la loro vita, prima come oggetti di scena pagati dai turisti alla ricerca di selfie, mentre accarezzano o nutrono gli animali, poi in seguito come parte del safari”.
Il Sud Africa è una popolare destinazione turistica visitata ogni anno da circa 10,3 milioni di stranieri. La maggior parte di essi contribuisce inconsapevolmente alla sofferenza di questi animali.
Con meno di 3.000 leoni selvatici, il Sudafrica ha più leoni in cattività che in natura. E il loro destino è ancora incerto. Anche se la National Society for the Prevention of Cruelty to Animals riuscirà a dimostrare che l’incuria è stata così grave da giustificare la confisca di tutti i leoni, in Sudafrica non ci sono strutture affidabili in grado di accoglierne immediatamente un numero così elevato.
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Francesca Mancuso