Leonardo DiCaprio ha donato 100 milioni di dollari per fermare la caccia: vuole proteggere il Pianeta

Leonardo DiCaprio ha donato oltre 100 milioni di dollari per fermare la caccia. E di recente ha annunciato che ne metterà a disposizione altri 15 per finanziare nuovi programmi di tutela ambientale e di conservazione

Leonardo DiCaprio ha donato oltre 100 milioni di dollari per fermare la caccia. E di recente ha annunciato che ne metterà a disposizione altri 15 per finanziare nuovi programmi di tutela ambientale e di conservazione.

Da oltre 20 anni tramite la sua fondazione, l’attore americano cerca di difendere gli animali lottando contro il bracconaggio e la caccia alle balene. Nata nel 1998, la fondazione creata da DiCaprio ha finanziato più di 200 progetti in 50 paesi. Nelle ultime settimane inoltre ha annunciato una donazione di 15,6 milioni per finanziare programmi di tutela ambientale e di conservazione destinati a combattere i cambiamenti climatici, oltre ai 59 già investiti.

“Oggi stiamo sensibilmente allargando il livello delle nostre borse di studio e le nostre partnership strategiche per risolvere alcuni dei problemi climatici più pressanti”, sono le parole del premio Oscar.

Secondo quanto riportato da Mimorelia.com, con questo investimento DiCaprio punta ad aiutare animali come le giraffe che rischiano di finire nella lista delle specie in via di estinzione, impedendo ai bracconieri di ucciderle. Secondo l’attore,

“i cambiamenti climatici sono una realtà e stanno accadendo proprio adesso. Sono il più grande pericolo che minaccia l’umanità. Non smettiamo di tutelare questo pianeta”,

DiCaprio ha intrapreso anche altre battaglie per tutelare il pianeta, opponendosi alle industrie indonesiane di olio di palma, all’oleodotto Dakota Access che minaccia le terre delle popolazioni indigene, si è mosso per impedire l’estinzione della vaquita, di cui restano meno di 30 esemplari. Ha anche aderito alla lotta contro l’inquinamento marino legato alla plastica.

Proprio di recente, ha contribuito a salvare la giungla del Guatemala, gravemente minacciata dalla deforestazione e finalmente tornata a crescere dopo anni di degrado.

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Francesca Mancuso

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