Caccia, le Marche sono la Regione in cui si può uccidere di più e per più giorni, con il vanto della Lega

Nelle Marche aumentati i giorni di attività venatoria e le specie che si potranno cacciare. La soddisfazione della Lega è imbarazzante

Nelle Marche aumentati i giorni di attività venatoria e le specie che si potranno cacciare. La soddisfazione della Lega è imbarazzante

Sono quasi 50 le specie cacciabili in Italia. Ogni cacciatore ha la possibilità di cacciare un numero massimo di animali per ogni giornata venatoria, il cosiddetto carniere giornaliero, e un numero massimo per stagione.

Ciò significa che, stando ai calcoli della LAV, basandoci sul numero di cacciatori – che in Italia circa 500mila – e sui carnieri delle sole Regioni Veneto, Lombardia, Sicilia e Toscana, ogni anno possono venire uccisi legalmente 400 milioni di animali, più di 4 milioni per ogni giornata venatoria, 400mil per ogni ora, 116 al secondo.

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Legalmente. Perché poi se andiamo ad aggiungere quelli decimati dai bracconieri, il numero di animali uccisi lieviterà all’infinito.

Una pratica ancora tristemente diffusa nel Belpaese, che stenta a trovare un quadro normativo unanime, probabilmente a causa delle forti pressioni delle lobby dei cacciatori e di partiti politici a loro favore.

È il caso della Lega, che nelle Marche esibisce un cartello di non difficile comprensione, vantandosi di essere totalmente a favore di caccia e cacciatori.

Un manifesto di ostentato compiacimento nei confronti di un primato con “le più ampie possibilità di esercizio dell’attività venatoria“:

caccia lega marche

@Lega Marche/Facebook

Ma come, ci verrebbe da chiedere, davvero siamo disposti a piegarci così tanto per racimolare due voti in più? Dalla Lega sono insomma contenti di annunciare a tambur battente che i cacciatori hanno dei giorni in più a disposizione

Sulla regolamentazione della caccia e sulle stagioni venatorie tanto si è fatto, ma ancora molto c’è da fare: dalla esclusione dai calendari venatori di moriglione e pavoncella da parte dei Tar alla riduzione delle giornate di caccia per specie come uccelli acquatici e tordi passando per l’importantissima approvazione del bando europeo alle munizioni al piombo nelle zone umide.

Ma è ancora poco. E i partiti politici dovrebbero saperlo bene che la cruenta attività di caccia causa ogni anno ingenti danni agli animali, alla natura e all’uomo. Ecco perché:

La caccia è pericolosa per gli animali e per l’ambiente

Non è uno sport né tanto meno un passatempo ludico e né, tanto meno ancora, un modo per tenere sotto controllo la natura. Oggi in Italia è possibile cacciare anche specie in stato di conservazione precario come l’allodola o la coturnice, mentre molte altre sono cacciate in periodi delicati come quello della migrazione prenuziale, quando molte specie si spostano verso i luoghi di riproduzione.

Inoltre, molte specie cacciabili sono simili a quelle protette perché estremamente a rischio (le cosiddette look-a-like species). Questione che trova il peggio con le preaperture, quelle controverse deroghe speciali che in alcune Regioni anticipano l’inizio della stagione venatoria, permettendo di abbattere animali giovani.

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La caccia è pericolosa per l’uomo

Nella stagione 2018/2019, 80 persone sono state vittime di incidenti di caccia, di cui 21 morti e 59 feriti (Associazione Vittime della Caccia). Alle vittime umane si vanno a sommare i tanti animali domestici, gatti, cani e animali da cortile, feriti o uccisi accidentalmente. Ad aggravare la situazione c’è la possibilità per i cacciatori di cacciare nei terreni privati, anche contro la volontà dei proprietari o conduttori, arrecando loro disturbo e provocando danni e pericoli.

La replica della LAC Marche – Lega Abolizione Caccia

Puntano sull’ironia alla Lega per l’abolizione della caccia delle Marche, che commenta lo slogan della Lega Marche lanciando il “Green Passero”:

È il concorso che designerà la campagna elettorale più indifferente alla distruzione della biodiversità, al cambiamento climatico, alla Natura, all’incolumità delle persone (ogni anno è un bollettino di guerra), ma anche indifferente alla prevenzione delle zoonosi (i cacciatori sono dei wet market ambulanti, veicolano virus aviari e possono causare epidemie negli allevamenti avicoli, e spillover nell’uomo. 

La raccolta firme per chiedere il referendum

Intanto, il Comitato Referendum Sì Aboliamo la Caccia lancia la proposta di un referendum per abrogare alcuni articoli della legge 157/92 che permetteranno, di vietare la caccia su tutto il territorio nazionale.

I quesiti proposti del testo depositato alla Corte di Cassazione sono stati redatti da un gruppo di lavoro di esperti costituzionalisti, avvocati, universitari, e sono stati analizzati dettagliatamente per poter essere considerati legittimi dalle Commissioni delle Istituzioni che dovranno esprimersi nel corso dell’iter procedurale previsto, spiega il Comitato.

Per firmare occorre recarsi presso l’ufficio elettorale del proprio comune o cercare i banchetti autorizzati nella propria città. Sarà necessario raggiungere mezzo milione di firme per andare al referendum.

https://www.facebook.com/ComitatoSiAboliamolaCaccia/posts/518428349137507

Fonti: LAV / Associazione Vittime della CacciaLAC Marche – Lega Abolizione Caccia / Comitato Referendum Sì Aboliamo la Caccia 

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