Le giovani stelle marine si mangiano a vicenda in un inaspettato caso di “cannibalismo sottomarino”

Il mondo animale non smette mai di sorprendere. Studi recenti hanno mostrato esempi di cannibalismo da parte di innocue stelle marine

Possono sembrare innocenti e adorabili, ma le giovani stelle marine sono piccoli “cannibali adolescenti” che mangiano i propri fratelli per la sopravvivenza

Il mondo animale non smette mai di sorprendere. Studi recenti hanno mostrato esempi di cannibalismo sul fondo degli oceani. Protagoniste, le stelle marine Asterias forbesi: studi più recenti rivelano come gli esemplari di questa specie si dedicano alla pratica del cannibalismo, mangiando anche membri dello stesso nucleo familiare per sopravvivere. 

Il team di ricercatori della William & Mary University, guidato dal professor Jon Allen ha infatti riscontrato questo comportamento nei cuccioli di Asterias forbesi, mentre stava conducendo un altro esperimento per provare a capire come le piccole stelle marine reagiscono quando si trovano a contatto con feroci granchi predatori. Di fronte alla strabiliante scoperta, Allen e il suo team del dipartimento di biologia hanno immediatamente invertito la rotta per osservare questo fenomeno finora sconosciuto presso i piccoli di questa specie.

La stella marina di Forbes si trova comunemente sulla costa est degli Stati Uniti e le sue dimensioni, negli adulti, vanno dai 12 ai 24 centimetri. Gli esemplari più giovani sono essenzialmente una miniatura dei loro genitori, e nel processo di crescita subiscono una metamorfosi verso lo stadio maturo simile a quella delle farfalle. Nella loro forma larvale, queste stelle marine sembrano delle bizzarre navicelle spaziali che fluttuano nell’acqua marina, dice Karina Brocco French, che ha partecipato al lavoro di ricerca di Allen.

I piccoli restano in questo stadio per circa un mese, prima di trasformarsi in vere e proprie stelle e di raggiungere i fondali marini. Gli scienziati erano già a conoscenza del fatto che le giovani stelle sul fondale mangiassero le larve della loro stessa specie – ma non immaginavano che mangiassero anche esemplari adulti. Eppure, anche se gli esemplari giovani sono più o meno tutti della stessa taglia, generalmente i più grandi finiscono per mangiare i più piccoli. Allen e il suo team hanno scoperto che le giovani stelle marine iniziano l’attività di cannibalismo già pochissimi giorni dopo la metamorfosi utilizzando uno dei loro stomaci detto “stomaco cardiaco”. (Leggi anche: Orsi polari costretti a diventare cannibali (e la colpa è anche nostra))

Il cannibalismo, definito come consumo di una o più parti di un individuo della stessa specie, è una pratica diffusa nel regno animale. È attestata ufficialmente in più di 1300 specie di invertebrati e vertebrati, fra animali terrestri e acquatici, anche se i ricercatori ipotizzano una diffusione ancora più ampia soprattutto fra gli animali di piccola taglia. Essa può manifestarsi in diversi stadi della vita della specie e ha effetti importanti sul comportamento degli stessi animali, sulle strategie di sopravvivenza, sul numero dei membri di una comunità e sulle chance di riproduzione.

Fonte: W&MDipartimento di Biologia / Ecology

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