Non sono solo le api a produrre il miele, ma anche questo tipo di formiche che popola principalmente le regioni del Messico. Sono dei veri gioielli della Natura capaci di nutrire i loro simili grazie al nettare che raccolgono dai fiori e che trasformano in gocce di miele
Quando pensiamo al miele, ci immaginiamo naturalmente le api che, dai campi fioriti, trasformano elaboratamente nel loro alveare il nettare dei fiori nel dolce prodotto che tutti conosciamo, eppure pochi sono a conoscenza del fatto che anche alcune formiche siano in grado produrre il miele e per questa loro capacità sono state chiamate, non a caso, mellifere.
Le formiche del miele o mellifere sono una specie diffusa tra gli Stati Uniti ed il Messico che fu avvistata per la prima volta verso la fine del XVI secolo quando alcuni missionari dell’Impero coloniale spagnolo notarono nell’attuale Messico delle insetti molto particolari che avevano l’aspetto delle formiche, ma che custodivano nel loro addome una perla d’ambra. Bisognerà attendere però la fine dell’Ottocento per una loro accurata descrizione.
Studiate infatti da numeri entomologi, furono chiamate proprio formiche mellifere per via del dolcissimo liquido da loro prodotto che per alcuni avrebbe il sapore di fragoline di bosco, more e di vaniglia.
L’arrivo della primavera segna per le formiche del miele l’inizio della raccolta del nettare. Le operaie escono dai loro formicai profondi all’incirca 1 metro e dal diametro di 2 per raggiungere i fiori appena sbocciati e le foglie delle piante e trasformare il nettare e la linfa in un miele dalle sfumature che si differenziano da formica a formica.
L’intero processo avviene nel loro addome che si gonfia a dismisura a tal punto da impedire loro di camminare, ma di rotolare a tratti. Una volta che il miele è pronto, questo servirà a sfamare le altre formiche durante i periodi di maggiore siccità in cui le quantità di acqua e di cibo a disposizione della colonia saranno più scarse.
Le altre formiche si nutrono infatti del dolce liquido, che viene espulso dalle operaie del miele in maniera spontanea tramite rigurgito, a partire dalla fine della primavera fino ai mesi estivi più afosi. Tutto segue un iter naturale, scandito dai tempi di Madre Natura.
Proprio per via della loro unica caratteristica di essere una scorta di cibo ambulante, le formiche del miele sono spesso predate da altre specie.
Fonte: ecured
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