Stava per essere portata al macello, ma si è data alla fuga per rincorrere l'agognata libertà: da fine giugno la pecora - che è stata ribattezzata Libera - si aggira per le strade di Borgo San Dalmazzo, nascondendosi da chi vuole catturarla. E gli animalisti si stanno mobilitando per scongiurare che finisca di nuovo nel mattatoio
Da circa cinque giorni si aggira fra le strade di Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, facendosi beffa di chi cerca di catturarla. È la storia che scalda il cuore di Libera: così è stata ribattezzata la pecora coraggiosa che è riuscita a fuggire da un mattatoio piemontese lo scorso 29 giugno e continua a nascondersi abilmente.
Quel giorno un allevatore di ovini stava portando ad abbattere quattro pecore di circa 3 anni su un camion, quando queste si sono date alla fuga. Le altre sono state subito riportate indietro per andare incontro al crudele destino della macellazione. La quarta, però, non ne ha voluto sapere di farsi acchiappare e ha iniziato una lunga corsa verso l’agognata libertà, saltando la recinsione e scappando via per le strade. Una libertà che si sta finalmente godendo, ma il lieto fine rischia di trasformarsi in dramma perchè, una volta ricatturata, la pecora potrebbe finire al macello.
La mobilitazione degli animalisti per salvare Libera
Per salvare l’animale si stanno mobilitando diversi animalisti, fra cui l’associazione Meta (Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente), che chiede l’affido della pecora che è riuscita a guadagnarsi la libertà, stupendo tutti.
Libera vuole vivere – spiegano i volontati di Meta – Gli animali sono esseri senzienti, è terribile quello che la nostra specie continua a perpetrare ai danni di queste creature che, come tutti noi, vogliono vivere e hanno diritto a vivere. Nessun animale dovrebbe andare al mattatoio, è una cosa tremenda, è una sofferenza immane essere uccisi in un macello. Gli animali non meritano tutta questa crudeltà, e la cosa più triste è che non vengono risparmiati neanche quando riescono a fuggire guadagnandosi la libertà, che è comunque un loro diritto.
Quello che l’umanità sta facendo agli animali, è un vero e proprio sopruso. Gli animali si ribellano, vogliono vivere, cercano di fuggire e a volte riescono a guadagnarsi la libertà, ma vengono inseguiti, accerchiati, catturati e riportati a morire in un mattatoio. Tutto questo non rende onore all’umanità.
Per salvare Libera dal macello gli attivisti di Meta si sono rivolti anche al primo cittadino di Borgo San Dalmazzo e non hanno intenzione di arrendersi.
Abbiamo contattato le istituzioni di Borgo San Dalmazzo e chiesto l’aiuto del sindaco Roberta Bubbione, ci auguriamo che per Libera possa esserci un lieto fine, un lieto fine che renderebbe onore all’intera città e sarebbe inoltre un segno di luce e speranza per tutti. – aggiungono – Lasciamo vivere Libera, si è guadagnata la sua libertà e il diritto di poter vivere.
Anche noi facciamo il tifo per questa pecora impavida e speriamo che l’allevatore possa concederle la “grazia”, permettendole di vivere a lungo libera e felice.
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Fonte: Associazione META
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