In Brasile pescatori e delfini hanno imparato a cooperare durante la pesca, traendo entrambi benefici da questa collaborazione unica. Gli scienziati che hanno studiato a fondo il fenomeno sono rimasti sorpresi da questa forma di interazione interspecifica, avvertono però che la pratica potrebbe scomparire presto
Lungo le coste di Laguna, Brasile, pescatori locali e delfini vivono in sinergia da oltre 100 anni. Possono essere visti nello stesso territorio quando c’è da pescare e la loro è una collaborazione, un co-learning così particolare che gli studiosi hanno voluto approfondire nel dettaglio.
Ne dà notizia un studio scientifico della durata di quasi 20 anni, apparso di recente sulla rivista PNAS. Tramite droni, immagini e registratori subacquei, gli esperti hanno voluto scoprire come le due specie abbiano imparato a coesistere, traendo benefici a lungo termine dalla rispettiva presenza.
Si tratta di un meccanismo estremamente raro con una sincronizzazione sorprendente. La dinamica è quanto segue: i pescatori attendono che i delfini producano i loro caratteristici click prima di inseguire sott’acqua le loro prede. Quando ciò avviene, i cetacei spingono i pesci, triglie nello specifico, verso la riva. Quello è il momento ideale per i pescatori per calare le reti. Tutti i pesci che provano a sfuggire a queste finiscono inevitabilmente nelle bocche dei delfini.
I ricercatori hanno notato come questo fenomeno sia così vantaggioso per entrambe le parte al punto che i delfini modificavano la loro ecolocalizzazione e passavano più tempo sott’acqua quando nei paraggi vi erano i pescatori. Il loro comportamento ha fatto sì che il rischio di essere uccisi accidentalmente dai grandi pescherecci si riducesse.
Nell’area di Laguna sono stati osservati circa 50-60 esemplari di delfini. La pratica potrebbe salvarli da altre minacce, consentendo allo stesso tempo il sostentamento dei pescatori. Per questo, secondo gli esperti, è essenziale mantenere viva il più possibile la collaborazione interspecifica su piccola scala qui presente.
I ricercatori sono però consapevoli che questa è destinata a scomparire. A causa della pesca intensiva i mari di tutto il mondo si stanno “spopolando”, portando molti predatori marini sull’orlo dell’estinzione. Questo potrebbe infatti essere uno degli ultimi esempi di cooperazione tra l’uomo e la fauna selvatica di cui siamo a conoscenza.
Fonte: PNAS
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