La gravissima siccità che sta piegando l'intera Italia ha colpito inesorabilmente anche le colonie di api. Gli insetti impollinatori stanno morendo a causa del caldo e della carenza d'acqua. I frequenti incendi fanno poi il resto, spazzando via le piante mellifere che attirano api e farfalle
Api sempre più denutrite, assetate e alveari roventi con temperature interne che minacciano il collasso del favo. Questi alcuni degli effetti della gravissima siccità sulle colonie di api del nostro Paese e su piante e arbusti che questi insetti impollinano.
A soffrire della carenza d’acqua e della calura nettamente al di sopra della media stagionale sono anche gli impollinatori, già estremamente fragili e minacciati da parassiti come la varroa o dall’uso smodato di pesticidi. La siccità sta mettendo a rischio la loro sopravvivenza.
È già dalla primavera che le api fanno i conti con un anno in cui il cambiamento climatico ha toccato il vertice.
L’inverno e la primavera con temperature troppo alte hanno creato gravi problemi agli alveari, con le api che non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare con un crollo dei raccolti per tutti i tipi, dall’acacia agli agrumi, dalla sulla ai millefiori per le fioriture contemporanee e la mancanza di stagionalità dei fiori per i cambiamenti climatici ed il crollo della produzione di miele del 35%, ha affermato la Coldiretti Puglia.
Con l’arrivo dell’estate e giugno, il terzo mese più caldo mai registrato a livello globale, lo scenario non ha potuto che peggiorare.
Una vera e propria moria sta mettendo in ginocchio le arnie in tutta Italia. Nel Meridione gli apicoltori stanno abbeverando le loro api con secchi d’acqua e piattaforme di sughero o polistirolo per impedire che gli insetti anneghino assetati.
È l’unico modo, al momento, per far sì che le api debilitate possano aver accesso all’acqua. Da nord a sud è allarme siccità. Nei corsi dei fiumi l’acqua sembra ormai un miraggio e l’emergenza è visibile persino dalle immagini satellitari. (Leggi anche:Siccità: la gravità della situazione in Italia immortalata dai satelliti)
A rendere la situazione ancora più drammatica sono gli incendi che stanno bruciando interi campi e allontanando le api dai propri alveari. Il fumo disorienta le api, conducendo molti esemplari a morte certa e distruggendo così anche le piante nettarifere. Il nettare scarseggia e ogni giorno che passa le api sono ancora più deboli.
Il deficit idrico non risparmia nessun terreno e anche le campagne e i suoi abitanti ne pagano le spese. Per aiutare gli uccelli, ma anche le api, ad abbeverarsi, poni sul balcone una ciotolina d’acqua fresca e cambiala ogni giorno. Con questo caldo è un aiuto enorme in un Paese che si sta letteralmente prosciugando.
Fonte: Coldiretti Puglia
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