Tra le voci più autorevoli che si sono levate in difesa del fondatore di Sea Shepherd, arrestato in Danimarca su richiesta del Giappone, c'è quella della etologa di fama mondiale e instancabile paladina della conservazione della natura
L’arresto del capitano Paul Watson, fondatore di Sea Shepherd, ha scosso il mondo ambientalista e animalista. Dopo essere stato fermato in Danimarca, su richiesta del Giappone, per le sue azioni intraprese contro la caccia alle balene, Watson si trova ora al centro di una battaglia legale che potrebbe avere ripercussioni significative sulla lotta per la protezione degli oceani.
La notizia dell’arresto ha suscitato un’ondata di indignazione e solidarietà da parte di attivisti, attori, scienziati e organizzazioni ambientaliste di tutto il mondo. Tra le voci più autorevoli che si sono levate in difesa di Watson c’è quella di Jane Goodall, etologa di fama mondiale e instancabile paladina della conservazione della natura.
Goodall, nota per i suoi studi pionieristici sugli scimpanzé avviati nel 1960 nella foresta di Gombe, in Tanzania, ha dedicato la sua vita alla comprensione e alla protezione degli animali e dell’ambiente. Attraverso la sua ricerca, ha dimostrato la complessità e l’intelligenza degli animali, mettendo in discussione le concezioni tradizionali sulla natura umana e sulla relazione tra l’uomo e gli altri esseri viventi.
In una dichiarazione congiunta con i membri del Jane Goodall Institute, l’etologa ha chiesto l’immediato rilascio di Watson, “difensore delle balene”, condannando la pratica della caccia alle balene come “crudele e immorale”.
“Il capitano Watson sta semplicemente prendendo provvedimenti per cercare di impedire la pratica disumana di uccidere le balene, che la maggior parte dei paesi ha vietato decenni fa“, si legge nella dichiarazione. “Così facendo, sta esprimendo la rabbia di migliaia di persone in molti paesi che supportano assolutamente il suo coraggio morale non solo nel parlare a nome delle balene, ma anche nell’agire”.
Sea Shepherd, l’organizzazione fondata da Watson nel 1977 con l’obiettivo di proteggere la vita marina e combattere la pesca illegale e distruttiva, si è guadagnata nel tempo una reputazione di intransigenza e determinazione, mettendo in atto azioni dirette e spesso controverse per ostacolare le attività di balenieri e bracconieri.
L’organizzazione ha documentato le proprie azioni attraverso filmati e testimonianze, portando alla luce le atrocità commesse contro le balene e altri animali marini e contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di proteggere gli oceani.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Ti potrebbe interessare anche: