Addio a Jaco, il cane bruciato vivo perché abbaiava troppo. Nonostante i tentativi per salvarlo, dopo atroci sofferenze e un intervento chirurgico non ce l’ha fatta, Adesso i carabinieri indagano sull’episodio per ricostruire la dinamica dei fatti.
Addio a Jaco, il cane bruciato vivo perché abbaiava troppo. Nonostante i tentativi per salvarlo, dopo atroci sofferenze e un intervento chirurgico non ce l’ha fatta. Adesso i carabinieri indagano sull’episodio per ricostruire la dinamica dei fatti.
Ancora un episodio di violenza inaudita nei confronti dei nostri amici animali. Questa volta ad avere avuto la peggio è Jaco, un Husky di sette anni che viveva a San Pietro Vernotico a Brindisi e faceva compagnia ad un’anziana sola.
La sua unica colpa? Quella di abbaiare, come fanno i cani. Jaco era sul balcone anche il giorno in cui gli è stato dato fuoco, ovvero la notte tra l’1 e il 2 novembre scorsi. Secondo una prima ricostruzione qualcuno avrebbe lanciato degli stracci infuocati sul balcone nel momento in cui la proprietaria era assente, il cane così era rimasto intrappolato in un rogo ma aveva resistito fino all’arrivo del figlio della proprietaria e poi dei Vigili del fuoco.
Il tutto aveva fatto sperare che Jaco fosse forte da continuare a lottare, ma purtroppo dopo oltre dieci giorni di sofferenza è morto in una clinica veterinaria di Bari dove stavano tentando di curare le sue gravi ustioni. Mentre era sottoposto ad un intervento di pulizia delle ustioni, la sua fibra ha ceduto.
Un episodio di una violenza inaudita che mostra ancora una volta la cattiveria gratuita nei confronti dei nostri amici animali e purtroppo succede sempre più spesso. Chi condanna un altro essere vivente alla morte non può avere giustificazioni.
I carabinieri sono al lavoro ma attualmente non c’è alcun indagato, mentre le associazioni animaliste hanno annunciato di voler organizzare una fiaccolata in memoria di Jaco.
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Dominella Trunfio