Jack Horner: l’uomo che vuole ricreare i dinosauri da un uovo di gallina

Altro che clonazione e zanzare fossili imprigionate nell'ambra. Basta un uovo di gallina per fare tornare in vita i dinosauri. I mastodontici animali preistorici, infatti, potrebbero rinascere, grazie alle modificazioni genetiche, da un pulcino, che verrà dotato di una lunga coda, denti affilati e zampe artigliate. In altre parole, il primo 'pollosauro'. Non è una nuova trama cinematografica con protagonista John Hammond, ma un progetto al quale paleontologi e biologi molecolari già lavorano da tempo.

Altro che clonazione e zanzare fossili imprigionate nell’ambra. Basta un uovo di gallina per fare tornare in vita i dinosauri. I mastodontici animali preistorici, infatti, potrebbero rinascere, grazie alle modificazioni genetiche, da un modernissimo pulcino, che verrà dotato di una lunga coda, denti affilati e zampe artigliate. In altre parole, nascerà così il primo ‘pollosauro’. Non è una nuova trama cinematografica con protagonista John Hammond, ma un serissimo progetto al quale paleontologi e biologi molecolari stanno già lavorando da tempo.

Lo spiega Jack Horner, il famoso paleontologo dell’università del Montana noto per essere stato ispiratore del romanzo Jurassic Park, di Michael Crichton, e consulente di Steven Spielberg, che ha pubblicato le istruzioni per “costruire” i grandi rettili del passato nel suo ultimo libro, ”Come costruire un dinosauro” (Pearson, 256 pagine, 16 euro). Il volume, che verrà presentato in Italia domani alle 19.30 al Museo di Storia Naturale di Milano, spiega come gli uccelli, non solo discendano dai dinosauri come sapevamo, ma sono essi stessi veri e propri dinosauri: gli unici sopravvissuti all’estinzione.

Grazie allo studio degli embrioni sappiamo che un feto durante la crescita ripercorre la storia evolutiva della sua specie, l’embrione di un pollo non ha da subito le ali e il becco, ma ha zampe a tre dita, denti e coda, dice il paleontologo. Per questo le ricerche si stanno concentrando su questi tre passaggi fondamentali dello sviluppo del pulcino: quello che fa riassorbire la coda, quello che fa sparire i denti dal becco e quello che trasforma la zampa artigliata in ala.Ancora non siamo riusciti a individuare con precisione i geni che regolano questi passaggi, ma abbiamo fatto progressi per quanto riguarda lo sviluppo della coda. Credo che riusciremo a sviluppare almeno due di queste caratteristiche anatomiche entro cinque anni, spiega Horner.

Un progetto, insomma, che sembra fin da subito destinato a far discutere, e molto. Ma Horner è tranquillo: “non mi crea nessun problema di ordine etico, ma immagino che qualcuno se li porrà. In ogni modo certe persone sollevano questioni etiche quando hanno a che fare con un tipo di scienza che non capiscono. Inoltre, tutto quello che impariamo sull’ingegneria genetica potrà un giorno essere applicato anche all’uomo –dice il ricercatore, riferendosi a una serie di malattie e malformazioni che si determinano proprio nello sviluppo prenatale- perché i geni e la loro regolazione sono molto conservati nelle diverse specie animali“.

Eppure, sono molti gli interrogativi che restano aperti. È morale ed etico riportare in vita i dinosauri? Che implicazioni ambientali potrebbe avere? Che dire della sperimentazione sui pulcini? Quanti ne verranno sacrificati per riportare in vita i dinosauri? Come verrà utilizzata questa conoscenza? Beh, non resta che chiederlo direttamente all’autore, che sarà il protagonista della prossima edizione di Meet the media guru, il ciclo di incontri con i grandi protagonisti dell’innovazione, della ricerca, della scienza, che si terrà il 29 maggio alle ore 19.30 presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano.

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