Influenza aviaria: nuovi focolai in Europa. Uccisi migliaia di polli e tacchini

Nuovi focolai di influenza aviaria sono stati segnalati in varie zone d'Europa e hanno portato all'abbattimento di migliaia di animali

In diverse parti d’Europa torna a preoccupare l’influenza aviaria. Il ceppo attuale (H5N8), fortunatamente, non è pericoloso per l’uomo ma migliaia di polli, fagiani, tacchini e altri animali negli allevamenti sono stati soppressi.

Francia, Danimarca, Germania, Gran Bretagna e Paesi Bassi sono al momento le nazioni interessate dal problema.

In Francia, già da un paio di settimane, 45 dipartimenti sono stati dichiarati  a rischio “elevato” di influenza aviaria. E solo pochi giorni fa è stato rilevato un focolaio in un negozio di animali nella Corsica settentrionale. Qui, a seguito dell’osservazione di anomali casi di mortalità tra gli uccelli allevati, è stato rilevato il virus che ha portato alla soppressione di 473 animali, inclusi polli, oche, fagiani e tacchini.

Ma tra i paesi colpiti c’è anche la Germania che, scoperta la presenza dell’influenza aviaria in un allevamento sull’isola di Rügen, ha soppresso oltre 16 mila tacchini. Il giorno dopo, poi, l’influenza H5N8 è stata trovata anche in un altro allevamento di polli tedesco e le autorità hanno fatto sapere che abbatteranno fino a 70mila animali, se necessario.

Nei Paesi Bassi, invece, il 10 novembre i funzionari sanitari  hanno ordinato l’abbattimento di 48.000 polli dopo che l’influenza aviaria è stata scoperta in una fattoria nella provincia di Groningen mentre la Gran Bretagna ha ordinato l’abbattimento di 13.000 uccelli in una fattoria nel nord-ovest dell’Inghilterra dopo aver isolato dei casi.

Non è andata meglio alla Danimarca dove, scoperta l’influenza aviaria in alcuni allevamenti nell’ovest del paese, sono stati abbattuti già 25.000 polli ed è stato imposto dalle autorità sanitarie il divieto di esportare carne e uova per 3 mesi.

Come avrete capito, il problema dei nuovi focolai di aviaria è abbastanza diffuso e sta portando ad un vero e proprio sterminio degli animali negli allevamenti. Il rischio per l’uomo del ceppo attualmente circolante è invece considerato molto basso.

Fonte: Reuters / France 3

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