Scoperta in India una fossa comune con 150 cani avvelenati e sepolti vivi

I lamenti degli animali, provenienti da una fossa profonda cinque metri, hanno attirato l’attenzione degli abitanti

I lamenti degli animali, provenienti da una fossa profonda cinque metri, hanno attirato l’attenzione degli abitanti

Ennesima strage di animali in India. Dopo l’uccisione di quasi 40 scimmie avvenuta qualche giorno fa, ora giunge notizia di circa 150 cani avvelenati e sepolti vivi in una fossa profonda cinque metri nel villaggio di Hunasekatte, a circa 300 chilometri da Bangalore. Alcuni abitanti del villaggio, allertati dal lamento degli animali hanno prontamente chiesto aiuto ai volontari dell’associazione Shivamogga Animal Rescue Club, che sono giunti immediatamente sul posto insieme alla polizia e ad alcuni veterinari.

Purtroppo però non c’era più nulla da fare: gli animali erano praticamente tutti morti in conseguenza dell’avvelenamento e del seppellimento, e i volontari non hanno potuto far altro che rimuovere le carcasse dalla fossa. Le indagini condotte dalla polizia locale hanno portato all’identificazione e all’arresto di dodici persone (fra cui un funzionario pubblico) con l’accusa di omicidio di animali.

Come detto, non si tratta di un episodio isolato. Solo qualche settimana fa, il paese ha registrato una vera e propria strage perpetrata ai danni di una comunità di scimmie in un villaggio nel distretto di Hassan (in Karnataka): 38 animali sono stati ritrovati uccisi e abbandonati, e sette persone sono state arrestate per questa mattanza. In questa occasione, secondo le autorità, non c’era intenzione di uccidere gli animali ma solo di sedarli, allontanarli dal loro habitat e venderli al mercato nero – qualcosa in questo piano, evidentemente, è andato storto e le scimmie sono morte.

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Fonte: Times of India

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