Avvoltoi: ti racconto perché la loro scomparsa in India ha causato mezzo milione di morti (e 70 miliardi di danni)

Negli anni '90, l'uso del diclofenac ha decimato la popolazione dei rapaci. Uno studio rivela il legame tra questa catastrofe ecologica e l'aumento della mortalità umana

Sembra fantascienza, eppure è la realtà: la scomparsa degli avvoltoi in India ha conseguenze devastanti per la salute umana e l’economia del Paese.

Il perché è presto detto: questi rapaci ripuliscono le carcasse infette e, rimuovendole, riducono le popolazioni di altri animali spazzini, come i cani selvatici che possono trasmettere malattie, anche letali, per esempio la rabbia. In aggiunta, senza avvoltoi nelle vicinanze, gli agricoltori smaltiscono i capi di bestiame deceduti riversandoli nei corsi d’acqua.

A testimoniarlo è uno studio, attualmente online come documento di lavoro e presto pubblicato sull’American Economic Review, secondo cui la quasi estinzione negli anni ’90  di questi rapaci ha portato, ogni anno, a danni economici per 70 miliardi di dollari.

Il ruolo chiave degli avvoltoi nell’ecosistema

Spesso considerati ripugnanti e associati alla morte, gli uccelli contribuiscono a mantenere in equilibrio degli ecosistemi. In India, dove la popolazione bovina supera i 500 milioni di capi, gli avvoltoi hanno storicamente svolto un ruolo cruciale nel contribuire alla salute pubblica.

Il diclofenac: il veleno che ha decimato gli avvoltoi

Negli anni ’90, l’introduzione del diclofenac, un farmaco antinfiammatorio non steroideo utilizzato nel bestiame, ha avuto un impatto devastante sui rapaci che si nutrivano delle loro carcasse. In poco più di un decennio, la loro popolazione è crollata del 99%, passando da 50 milioni di individui a poche migliaia.

Mezzo milione di morti e 70 miliardi di dollari di danni

Lo studio, condotto da Anant Sudarshan, economista ambientale presso l’Università di Warwick, e Eyal Frank, economista ambientale presso l’Università di Chicago, ha stimato che la scomparsa degli avvoltoi ha causato oltre 500.000 morti umane in India tra il 2000 e il 2005.

Per stabilirlo, i ricercatori hanno sovrapposto mappe degli habitat degli avvoltoi a quelle dei distretti amministrativi indiani ed esaminato le cartelle cliniche in oltre 600 distretti.

Ebbene, prima del 1994 i tassi di mortalità umana nei distretti esaminati erano in media circa lo 0,9% ogni 1.000 persone. Ma al 2005, le aree che tradizionalmente ospitavano un grande numero di avvoltoi hanno registrato un aumento del 4,7% nei tassi di mortalità umana, ovvero circa 104.386 decessi aggiuntivi all’anno. Nel frattempo, i tassi di mortalità in quei distretti che non erano le tipiche dimore degli avvoltoi sono rimasti stabili allo 0,9%.

Inoltre, i danni economici causati dalla diffusione di malattie e dall’inquinamento delle acque sono stati stimati in circa 70 miliardi di dollari all’anno. Per calcolarli, il team si è basato sul calcolo del valore economico di ciò che la società indiana è disposta a spendere per salvare una singola vita.

Una lezione da imparare

Nel 2006 il governo indiano ha deciso di vietare l’uso del diclofenac. Si tratta sicuramente di un passo importante e nella giusta direzione, ma il recupero della popolazione di avvoltoi sarà lungo e difficile.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook