Il rifugio per animali “Alyarz Pet Club” a Beirut ha postato i video della reazione degli animali ai bombardamenti in atto: immagini che non possono lasciarci indifferenti
Il rifugio per animali “Alyarz Pet Club” a Baabda, un sobborgo di Beirut, sta affrontando una crisi senza precedenti a causa dei continui bombardamenti israeliani in Libano. Gli animali che sono stati salvati o abbandonati, molti dei quali già provati da abusi e maltrattamenti, ora devono sopportare l’ulteriore trauma dei forti rumori delle esplosioni.
Le telecamere di sorveglianza del rifugio, con i video poi postati su Instagram e diventati virali, hanno immortalato scene strazianti: decine di cani e gatti fuggono impauriti a ogni detonazione, terrorizzati da un suono che non possono comprendere né sfuggire.
Razane Khatib, la direttrice del rifugio, ha descritto la situazione come insostenibile. Gli animali, che prima avevano trovato un rifugio sicuro, ora stanno manifestando gravi segni di stress. I sintomi vanno dall’ansia e aggressività fino a malattie fisiche come vomito e diarrea.
Due gattini hanno perso la vista a causa della pressione delle esplosioni
Il caso più tragico è quello di due gattini, che hanno perso la vista a causa della pressione delle esplosioni. Razane teme per la vita di tutti gli animali sotto la sua cura: circa 200 gatti e 20 cani, che sono esposti al rischio crescente dei bombardamenti vicini, senza alcuna possibilità di evacuazione.
Ancora una volta questa situazione ci ricorda come la guerra abbia effetti devastanti non solo sugli esseri umani, ma anche sugli animali. Questi ultimi, spesso dimenticati in scenari di conflitto, subiscono traumi profondi e difficili da trattare.
Per cercare di alleviare la loro sofferenza, i responsabili del rifugio hanno cominciato a somministrare ai cani e ai gatti prodotti a base di CBD, nel tentativo di ridurre l’ansia. Tuttavia questa è solo una soluzione temporanea a un problema che sembra non avere fine.
La vita al rifugio è ormai un inferno quotidiano. Le notti sono scandite dagli avvertimenti di evacuazione che arrivano a orari impossibili, come le 2 o le 3 del mattino, lasciando poco tempo per reagire. Molti civili perdono la vita perché non ricevono in tempo gli avvisi, e le strade devastate dai bombardamenti rendono impossibile per i volontari del rifugio fuggire o portare gli animali in un luogo sicuro.
Questa è solo l’ennesima richiesta disperata di fermare questa guerra, con appelli che arrivano da più parti. Civili, animali e case stanno scomparendo sotto le macerie. È un grido d’aiuto che non può più essere ignorato: le vite in pericolo, umane e animali, meritano di essere salvate ponendo fine a questo conflitto inutile e distruttivo.
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