Il fornitore di AIA che falciava i polli malati con la motozappa condannato a una multa di 3mila euro (solo)

Nel 2020 un'indagine sotto copertura in diversi allevamenti di polli fornitori del marchio AIA aveva documentato illegalità agghiaccianti. Ora è stato emesso un decreto di condanna penale per il titolare dell'allevamento. Un po' pochino, ma meglio di niente

Selezionati per ingrassare velocemente e nutriti con mangimi iperproteici, il peso del petto di quei polli è tale che quando vengono mandati al macello, a sole sei settimane di vita, hanno difficoltà a deambulare, problemi cardiaci e respiratori. Sono allevati in capannoni che possono contenere sino a 30mila animali, 20 per metro quadrato, senza la possibilità di accedere all’aperto.

È quanto emerse da una inchiesta di Essere Animali, che due anni fa documentò ciò che succede in un allevamento fornitore di Aia, il principale produttore italiano della carne avicola. Ne parlammo qui:

Oggi la bella notizia: le indagini che seguirono a quella scoperta hanno portato oggi al decreto penale di condanna.

Purtroppo però la condanna è estremamente bassa, solo 3000€ di multa, e non siamo certo soddisfatti, dicono da Essere Animali.

L’indagine

Assunto per un mese in una grande azienda del Piemonte proprietaria di diversi allevamenti e fornitore di Aia, un investigatore con telecamera nascosta ha documentato il ciclo di vita dei polli e le condizioni in cui versano prima di arrivare a tavola.

https://www.facebook.com/essereanimali/posts/5648000381885594

Si era così trovato di fronte a uno spettacolo terribile tipico degli allevamenti intensivi di polli: animali ammassati, imbottiti di antibiotici, con corpi enormi che ingrassano velocemente e gravi difficoltà a camminare.

E poi una serie di maltrattamenti che hanno dell’inverosimile: un operatore che ha falciato con la motozappa un pollo malato, incapace di muoversi, oppure il carico verso il macello, in cui gli animali venivano raggruppati anche con l’uso di calci. O i piccoli pulcini che venivano scaricati lanciandoli da oltre un metro di altezza, causando ferite e fratture degli arti.

O, ancora, gli animali malati gettati ancora vivi insieme ai cadaveri.

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Fonte: Essere Animali

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