Il solstizio d'estate ha segnato, purtroppo anche quest'anno, l'inizio del Festival di Yulin, ma attivisti e associazioni di ogni parte del mondo continuano a manifestare per fermare quest'orrore e bloccare i "mercati umidi" asiatici dove si commercia la carne di quasi ogni essere animale
Il 21 giugno è arrivato e nella regione autonoma del Guangxi è iniziato il raccapricciante Festival di Yulin dove, per 10 giorni, più di 10.000 tra cani e gatti verranno macellati, bolliti e scuoiati vivi per la loro carne.
Un orrore che tutto il mondo non vuole più vedere, ma che continua, purtroppo, ad avere luogo nonostante le migliaia di petizioni, le manifestazioni e gli avvertimenti della OMS. Con l’inizio della strage non si placano però le proteste da parte delle associazioni del nostro Paese, oggi riunite al Senato della Repubblica.
🚨OGGI PARTE IL FESTIVAL INFERNALE 🚨In un inizio d'estate già torrida da giorni, il solstizio d'estate è l'emblema dell…
Posted by APA on Tuesday, June 21, 2022
Proprio in questi minuti è in corso l’incontro tra il deputato Filippo Maturi, l’europarlamentare Anna Cinzia Bonfrisco e i rappresentanti di LAV, ENPA, Action Project Animal, Animal Law Italia e Animal Equality Italia.
Queste presenteranno le inchieste e le strazianti immagini scattate dei propri team investigativi durante il Festival di Yulin e sul commercio della carne di cane in Cina. Documentazioni da brividi che la politica globale non può più continuare a ignorare.
La richiesta delle associazioni è quella di chiudere i wet market asiatici dove durante tutto l’anno cani, gatti e altri animali, tra cui specie selvatiche, vengono macellati. Attualmente solo in alcune città cinesi, tra cui Shenzen e Zhuhai, vige il divieto di consumare di carne di cane e di gatto.
Dopo le inchieste in Cina, Vietnam e India, Animal Equality aveva lanciato nel 2020 una petizione internazionale per mettere al bando il consumo di carne di cane e gatto in tutto il mondo. Oltre mezzo milione di firme sono state raccolte e presentate al Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres.
Anche il 75% degli stessi cinesi, in un sondaggio del 2020, si è detto favorevole a non mangiare più carne di cane di cane e di gatto qualora il divieto venisse applicato in tutta la Cina. Eppure anche quest’anno non siamo impediti a bloccare il brutale Festival di Yulin.
Fonte: Animal Equality Italia
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