Ogni anno l’Iditarod Race, in Alaska, uccide decine di cani da slitta. Una crudeltà inaudita che la Formula 1, nell’edizione 2022, ha deciso addirittura di sponsorizzare. Tutto questo deve essere fermato al più presto
Senza alcuna vergona, torna l’Iditarod Race, una crudele corsa che ogni anno uccide e fa soffrire tanti cani da slitta, terribilmente sfruttati per un discutibile “divertimento” umano. E l’edizione del 2022 sarà addirittura sponsorizzata dalla Formula 1. L’Oipa International (Organizzazione internazionale protezione animali) ha inviato per questo un’istanza al presidente Stefano Domenicali.
La “competizione” (decisamente con le virgolette) è una crudeltà: non vogliamo nemmeno raccontare come si svolge perché, come riferisce l’Oipa International, solo quest’anno, più di 250 cani sono usciti dalla gara perché stremati, esausti, feriti o malati.
Questi poveri animali vengono allevati per competere e “divertire” l’uomo, costretti a vivere una vita all’esterno in condizioni atmosferiche estreme, incatenati per tutta la durata della loro esistenza, senza neanche poter socializzare, patendo ferite fisiche e mentali spesso indelebili.
Sono 150 i cani morti nel corso degli anni durante la competizione – denuncia l’associazione – se si considerano solo i numeri ufficiali forniti, ma spesso i dati sono altri e ci si dimentica di tutti i cani che non ce l’hanno fatta fuori dalla gara, durante gli allenamenti o nei periodi di bassa stagione
Come altre crudeltà anche questa continua.
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Da indagini comprovate è emerso che l’Iditarod è la responsabile di gravi episodi di abuso e maltrattamento degli animali. Alcuni di loro sono stati persino abbattuti o picchiati a morte perché non abbastanza performanti – aggiunge Valentina Bagnato, responsabile Relazioni internazionali di Oipa International – I cani impiegati nella competizione soffrono spesso di gravi danni polmonari, stiramenti muscolari, fratture da stress, sviluppano polmoniti e artriti e si ammalano di virus intestinali e ulcere gastriche
E anche chi non muore, vivrà soffrendo. Infatti è stato dimostrato che l’81% dei cani che sopravvive all’Iditarod riporterà comunque danni polmonari, il 61% mostrerà una maggiore frequenza allo sviluppo di ulcere e gastriti erosive e molti altri continueranno la loro esistenza con disfunzioni delle vie aeree persistenti.
E la nostra Formula 1 decide addirittura di sponsorizzare questa atrocità, avallando una fonte di indicibile sofferenza. Inaccettabile.
Chiediamo, anche per preservare l’immagine della vostra azienda e per portare un messaggio di positività e rispetto verso tutti gli esseri viventi, di rivedere i vostri piani di sponsorizzazione – scrive Massimo Pradella in un’istanza rivolta ai vertici della Formula 1 – senza dimenticare che sempre più persone oggi sono molto sensibili e attente alle tematiche animaliste
Ma basta, noi vogliamo che questa e altre crudeltà vengano abolite per sempre.
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Fonte: Oipa International / Oipa Italia/Youtube
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