Diffondere, condividere e mettere a sistema dati e metodologie per la determinazione del rischio delle sostanze chimiche senza dover far ricorso a ulteriori test su animali: il progetto Heroic, l’acronimo che sta per “Health and environmental risks: organisatons, integration and cross-fertilization of scientific knowledge”, di cui fa parte l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il suo centro di ricerca Opera della sede piacentina, punta a valutare l’impatto di farmaci, cosmetici e pesticidi senza il ricorso a test su cavie.
Diffondere, condividere e mettere a sistema dati e metodologie per la determinazione del rischio delle sostanze chimiche senza dover far ricorso a ulteriori test su animali: il progetto Heroic, l’acronimo che sta per “Health and environmental risks: organisatons, integration and cross-fertilization of scientific knowledge”, di cui fa parte l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il suo centro di ricerca Opera della sede piacentina, punta a valutare l’impatto di farmaci, cosmetici e pesticidi senza il ricorso a test su cavie.
Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del VII Programma quadro, questo progetto potrebbe segnare un importante passo in avanti per dire basta alla sperimentazione animale condotta per verificare il livello tossicologico delle sostanze chimiche inserite in cosmetici, farmaci, pesticidi, soprattutto dal momento che non solo fornirà indicazioni, ma anche strumenti che possano migliorare le capacità di valutazione di rischio e di riduzione al minimo dei test su animali in tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Heroic, che contempla al suo interno un’ampia gamma di sostanze tossiche, dai pesticidi, ai farmaci, dai biocidi ai cosmetici, dagli agenti biologici alle miscele di sostanze, cercherà di sfruttare al massimo i dati già disponibili per quanto riguarda l’esposizione alle sostanze chimiche: spesso infatti è possibile trarre informazioni utili per l’esposizione umana dall’esposizione per l’ambiente o viceversa.
Nel 199 la Commissione europea ha dato vita al Centro Europeo per la Validazione di Metodi Alternativi (Ecvam) all’interno del Joint Research Centre (JRC) di Ispra: per individuare ed implementare fattivamente le alternative ai test su animali sono stati validati e inclusi nelle linee guida Ocse una lunga serie di test alternativi, relativi soprattutto a cosmetici e sostanze farmaceutiche. Con il regolamento Reach del 2007, poi, l’approccio alternativo ai test su animali viene raccomandato per tutte le sostanze chimiche in commercio. In seguito, nel 2010 la Commissione ha adottato nuove disposizioni per ridurre e controllare al massimo i test su animali: tutti i laboratori devono farsi approvare gli studi da condurre dalle autorità nazionali, preposte a negare l’autorizzazione se esistono test di valutazione alternativi della tossicità.
Ma se per i cosmetici il bando ai test su animali è quasi totale, per le altre tipologie di sostanze chimiche il margine di miglioramento resta ancora molto. Ed è qui che entra in gioco il progetto Heroic: le tecniche alternative ai test sugli animali per determinare la tossicità delle sostanze chimiche sono sempre più diffuse, basti pensare alle tecniche in vitro su cellule o a quelle di previsione computerizzate della tossicità delle sostanze. È quindi fondamentale coinvolgere tutte le istituzioni operanti nel campo della valutazione di rischio a livello europeo, facilitarne il dialogo e la cooperazione e mettere a punto strumenti concreti che facilitino una valutazione di rischio più sostenibile, dando vita a una coordination action volta ad armonizzare gli approcci di risk assessment. In questo consiste l’ambizioso obiettivo del progetto.
E noi, cosa possiamo fare per far cambiare la situazione? Occorre far sentire la nostra voce per sollecitare l’intervento a livello legislativo, ma anche far pressione sulle industrie per un cambio di mentalità di chi esegue i test. Ma possiamo contribuire significativamente anche con le nostre scelte quotidiane, scegliendo solo cosmetici e prodotti per la pulizia della casa “cruelty free“, usando i farmaci solo se indispensabile, sempre prediligendo quelli generici, facendo attenzione ai cibi per animali che compriamo, dal momento che molte delle marche più note finanziano la vivisezione, e, infine, adottando un animale salvato dai laboratori.
Roberta Ragni
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