Neanche Striscia la Notizia non è riuscita a varcare le porte del lager di Montichiari. Il 19 di nuovo tutti in piazza contro Green Hill
È passato un anno e mezzo dall’inizio della vicenda e 9 mesi dalla prima volta in cui Striscia la Notizia andò a documentare la tremenda situazione del canile lager Green Hill, a Montichiari, in provincia di Brescia. Un canile in cui, come ormai (purtroppo) ben sappiamo, vengono allevati ben 2500 beagle in condizioni disumane per poi essere spediti ogni mese nei laboratori di tutto il mondo, dove vengono vivisezionati per esperimenti scientifici, subendo atroci torture che dopo lunga sofferenza li portano alla morte.
L’intento dell’inviato di Striscia Edoardo Stoppa era quello di poter entrare all’interno del canile e parlare con i responsabili di questo scempio, denunciato da poco alla Procura della Repubblica, al Comando dei Carabinieri e ai Nas anche dal ministro Brambilla. La richiesta era quella di ascoltare la versione di chi gestisce questo vero e proprio lager e di poter vedere – e filmare – le condizioni di vita di quei poveri animali.
Ma niente. I vari appuntamenti promessi durante questi mesi non si sono mai verifcati e sono sempre stati cancellati qualche giorno prima con scuse ridicole e irrisorie. Fino a quello preventivato per ieri, alle ore 15 e, ovviamente, annullato. Ma Stoppa non si è lasciato fermare da una mail ed è andato di persona al canile, per cercare quantomeno di parlare con qualcuno, per l’ennesima volta.
E qualcuno gli ha aperto, o meglio, si è avvicinato alla rete di recinzione: una signora che parlava solo lingua inglese e che ha smentito qualsiasi tipo di affermazione dell’inviato, accusandolo di avere mandato in onda immagini false e arrivando ad affermare che quello di Green Hill è “il migliore allevamento del mondo“.
La donna ha smentito anche l’esistenza di un’istanza di chiusura (nonostante le venisse sventolata davanti dall’ormai incredulo Stoppa) a carico del canile, istanza dovuta ad un illecito amministrativo riguardante i registri di carico e scarico. Niente a che fare con il maltrattamento degli animali, dunque, ma un procedimento che, comunque, non permette a Green Hill di rimanere aperto. Ma allora come mai, ci chiediamo, questo luogo infernale continua a rimanere aperto? Perché l’amministrazione comunale che ha rilasciato la licenza non prende adeguati provvedimenti in merito?
Ovviamente nessuna risposta a riguardo, dato che il sindaco di Montichiari Elena Zanola non si è finora pronunciata in alcun modo sull’esistenza di questa istanza di chiusura. Nel frattempo continua la lotta portata avanti dal Coordinamento Fermare Green Hill, che ha già programmato una nuova manifestazione per il 19 novembre, con l’intento di radunare molta più gente dello scorso anno. Intento che noi di greenMe.it condividiamo appieno, perché ci pare impossibile che una situazione del genere non venga in qualche modo sbloccata e che si continui tranquillamente a torturare centinaia di poveri cuccioli senza che nessuno intervenga.
Tutti pronti, quindi, per andare a Montichiari il 19 novembre e far sentire che siamo davvero in tanti a non mollare la presa e a pretendere giustizia per tutti quei 2500 cuccioli di beagle.
Per vedere il video del servizio di ieri di Striscia la Notizia, cliccate qui.
Eleonora Cresci
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