La notizia che tutti aspettavamo. Cominciano a trapelare le prime indiscrezioni sul destino dei 2.700 beagle che lo scorso 18 luglio sono stati sottoposti a sequestro e restano ancora chiusi ancora dentro l'allevamento-lager di Green Hill. La procura avrebbe firmato il decreto di custodia, affidando i cuccioli a Legambiente e Lav, firmatari dell'ultimo esposto in ordine di tempo che ha portato al sequestro. Ora avranno il compito di individuare la collocazione migliore, tra famiglie adottive e strutture specializzate, per i beagle.
Adozione cuccioli di Green Hill. La notizia che tutti aspettavamo. Cominciano a trapelare le prime indiscrezioni sul destino dei 2.500 beagle che lo scorso 18 luglio sono stati sottoposti a sequestro e restano ancora chiusi ancora dentro l’allevamento-lager di Green Hill. La procura avrebbe firmato il decreto di custodia, affidando i cuccioli a Legambiente e Lav, firmatari dell’ultimo esposto in ordine di tempo che ha portato al sequestro. Ora avranno il compito di individuare la collocazione migliore, tra famiglie adottive e strutture specializzate, per i beagle.
Fondamentale sarà l’incontro fissato per questa mattina tra le due associazioni, che potrebbero con tutta probabilità decidere di servirsi di un network di centri di accoglienza e recupero gestiti da vari gruppi animalisti. Perché le condizioni di questi cani sono molto complesse, come hanno potuto verificare i periti veterinari della Procura di Brescia, con le fattrici che non hanno mai visto la luce del sole e oltre 250 beagle che soffrono di deprivazione sensoriale, come la mancanza di olfatto provocata dal fatto di non essere mai entrati in contatto con l’esterno.
“Organizzare il ritiro e l’affido di 2500 cani è un lavoro imponente. Lasciate che venga studiato e organizzato e solo allora avrete tutti i recapiti e i modi per dare la vostra disponibilità ad adottare e dare una nuova vita a questi cani! Ripetiamo: Non scrivete a noi o a Lav per ora“, dice chiaramente, dalla sua pagina facebook il Coordinamento Fermare Green Hill. Parole importantissime per fermare la sempre più travolgente “beagle mania”.
Già, perché tutti vorrebbero un tenero cucciolo proveniente da Montichiari da coccolare, come “una sorta di trofeo“, spiega Ermanno Giudici, Presidente della sezione ENPA di Milano, che dalle pagine di Geapress lancia il suo monito: “i beagle, soprattutto se condizionati da quel tipo di allevamento hanno bisogno di cure particolari. Al di là di questo ci sono sempre i cani rinchiusi nei canili affollati. C’è il rischio che il cane di Green Hill venga visto come una sorta di trofeo di manifesta bontà. Certo li vogliamo tutti liberi e prima possibile, ma la loro posizione non è affatto scontata e 15.000 richieste di adozione in poche ore, con i canili stracolmi, devono essere un invito a riflettere“.
Sono taglienti, poi, le parole del Coordinamento Fermare Green Hill: “ci dispiace solo notare come in questo momento in cui sembra profilarsi la fine di questa battaglia ci sia una triste corsa a prendersi i meriti e fare pubblicità alla propria associazione, al proprio partito, alla propria persona“. La sferzata del movimento spontaneo nato per denunciare gli orrori dell’allevamento italiano della Marshall, continua: “è una battaglia iniziata dal basso, nell’aprile 2010, da un piccolo gruppo di persone che hanno portato alla luce questo orrore a Montichiari adesso è un allettante vagone su cui salire per prendere voti, tessere e donazioni. Peccato per gli animali. Davvero“.
Dal punto di vista probatorio, restano invece da chiarire i motivi per cui sono stati trovati 400 cani privi di microchip e tatuaggio identificativo, o sul perché siano finite 100 carcasse nelle celle frigo. Infine, le indagini proseguono anche sulla posizione del presidente, direttore e veterinario aziendale di Green Hill, rispetto alla propria responsabilità sul tentativo di inquinare le prove, attuato da un server remoto proprio nel corso del sequestro dei computer. Comuqnue, resta il fatto che quello che succederà oggi sarà fondamentale per capire come i cani di Green Hill verranno gestiti. Ci si augura nel migliore dei modi, augurandosi che scoppi anche la “canile mania”, per tutti quei pelosi che aspettano da anni di trovare famiglia.
AGGIORNAMENTO
Beagle affidabili a famiglie nei prossimi giorni. Ora è ufficiale: la procura ha affidato la custodia giudiziaria per i cani, che usciranno dall’allevamento. La conferma da una nota congiunta di Lav e Legambiente, che fanno così partire l’operazione “SOS Green Hill”.
“I 2500 beagle dell’allevamento di Green Hill potranno essere affidati dai prossimi giorni. La Procura della Repubblica di Brescia ha dato alle associazioni denuncianti LAV e Legambiente la custodia giudiziaria dei cani che man mano potranno uscire dall’allevamento per la vivisezione. Il Corpo Forestale dello Stato è stato incaricato della redazione dei verbali di affidamento con i microchip dei singoli animali che saranno consegnati“, scrivono le associazioni che, per affrontare questa emergenza – l’Autorità Giudiziaria ha posto sotto sequestro anche il mangime, disponibile per soli 60 giorni – e sostenere il più grande atto giudiziario in tema di diritti degli animali in Italia, hanno intenzione di coinvolgere tutto il mondo animalista e ambientalista.
Già da oggi, infatti, riuniranno a Roma il Coordinamento Fermare Green Hill con “Vita da cani”, Occupy Green Hill, il Comitato Montichiari contro Green Hill e le sigle della Federazione Italiana Diritti Animali e Ambiente (Enpa, Leidaa, Lega nazionale difesa del cane, Oipa). Sui siti e nelle sedi nazionali delle Associazioni e dei Comitati elencati sarà quindi possibile ora e ufficialmente candidarsi ad adottare un beagle liberato da Green Hill: cuccioli, fattrici, cani adulti e i cani che erano già pronti e in partenza per essere oggetto di sperimentazione.
“L’operazione ribattezzata “SOS Green Hill“ -spiega la nota- è molto gravosa: la Procura ha dato l’affidamento a titolo gratuito, e costerà alle Associazioni e ai Comitati che conteranno sul sostegno di iscritti, sostenitori e cittadini. La Procura della Repubblica di Brescia mantiene il sequestro probatorio dell’allevamento e dei cani nella struttura affidato per le responsabilità giuridiche a Comune di Montichiari, Asl, e società Green Hill“.
Roberta Ragni