Green Hill: proteste a Montecitorio e fiaccolata a Montichiari per chiudere il lager

Negli scorsi giorni sono proseguite le manifestazioni di protesta da parte degli attivisti animalisti volte a chiedere la chiusura definitiva di Green Hill. Recentemente si sono svolti presidi che hanno avuto come sede Roma e la stessa Montichiari, la città in cui la fabbrica di cani di razza beagle destinati ala vivisezione ed alla sperimentazione ha sede. Parole rincuoranti sono giunte dall’ex Ministro del Turismo Michela Brambilla, che ha assicurato che Green Hill chiuderà, anche se non è ancora dato sapere quando.

Negli scorsi giorni sono proseguite le manifestazioni di protesta da parte degli attivisti animalisti volte a chiedere la chiusura definitiva di Green Hill. Recentemente si sono svolti presidi che hanno avuto come sede Roma e la stessa Montichiari, la città in cui la fabbrica di cani di razza beagle destinati ala vivisezione ed alla sperimentazione ha sede. Parole rincuoranti sono giunte dall’ex Ministro del Turismo Michela Brambilla, che ha assicurato che Green Hill chiuderà, anche se non è ancora dato sapere quando.

Lo scorso 12 gennaio le proteste hanno avuto luogo a Roma, proprio di fronte al palazzo di Montecitorio, in modo che l’appello per la chiusura del canile lager arrivasse fino al cuore della politica. Alla manifestazione romana ha fatto seguito una vera e propria fiaccolata che ha coinvolto i cittadini di Montichiari e non solo. Gli attivisti hanno dichiarato di aver trovato nuove energie per la loro battaglia e di non volersi arrendere, in modo che Green Hill possa chiudere al più presto.

La fiaccolata si è svolta la sera dello scorso 14 gennaio ed ha visto ancora una volta la presenza dell’ex Ministro Brambilla, che ha voluto fare sentire nuovamente la propria voce, dopo aver partecipato anche a numerose altre manifestazioni in merito. A Montichiari si sono accesi contemporaneamente oltre 1500 lumini, tante quante sono state le persone coinvolte nell’azione di protesta pacifica contro quella che è considerata una vera e propria fabbrica di morte. L’intenzione degli organizzatori era quella di riuscire ad accendere una candela per ognuno dei cani che ancora si trova nell’allevamento, con l’auspicio che la maggior parte di essi si trovi ancora in vita al momento della sua chiusura.

La speranza degli animalisti è che si possano presto affrettare le procedure necessarie ad approvare a livello europeo una legge che abolisca la vivisezione sugli animali domestici. È inoltre auspicabile che il Parlamento italiano velocizzi le procedure legislative che porteranno a siglare un provvedimento che vieti nel nostro Paese l’allevamento di animali destinati ai laboratori di sperimentazione. La chiusura di Green Hill potrebbe dunque giungere in seguito a nuovi regolamenti italiani ed europei, oppure sulla base delle indagini in corso di svolgimento da parte della Procura in marito alle irregolarità che nelle scorse settimane sarebbero state riscontrate nelle procedure di gestione dell’allevamento.

La fiaccolata di Montichiari si è svolta muovendosi lungo la periferia Sud della città in maniera completamente pacifica e senza tensioni, ma spinta dal forte intento comune di mobilitare la gli esponenti politici di fronte alle condizioni di vita atroci a cui i cani di Green Hill sono costretti. L’elevato numero di partecipanti non ha potuto lasciare indifferente il mondo dell’informazione e ciò di certo può essere considerato un contributo ad una diffusione sempre più capillare di una maggiore attenzione e sensibilizzazione al tema della sperimentazione animale. Non resta dunque che attendere che la legge e la giustizia seguano il proprio corso, nella speranza che si arrivi il prima possibile ad una conclusione della vicenda che porti con sé il raggiungimento di un nuovo traguardo positivo in merito alla tutela degli animali.

foto: brescia.corriere.it

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