Goat Yoga è la tendenza a fare determinati esercizi di meditazione in compagnia delle capre. Può sembrare rilassante e tenero, ma cosa nasconde realmente?
Goat Yoga, ovvero l’arte di rilassarsi in compagnia delle caprette. Un autentico intrattenimento con animali che ha preso piede negli States. Ma una domanda sorge spontanea: non si tratta di sfruttamento? Lo yoga con le capre e con le bestiole in generale non nasconde una forma di violenza?
Insomma, se uno dei principi fondamentali dello yoga è lo “ahimsa”, ossia “non fare danni”, il ricorso alle capre potrebbe considerarsi un vero tipo di abuso se solo si considera, per esempio, che i cuccioli – quelli utilizzati per lo yoga – diventano rapidamente adulti e che quindi i centri, i cosiddetti “Petting zoos” (gli “zoo delle coccole“) devono sostituirli spesso.
Si paventa, dunque, l’ombra degli allevamenti intensivi e un ciclo crudele di riproduzione, abbandono e uccisione sfrenato. Non male per una sessione di yoga…
Da dove vengono le caprette? Vengono sfruttate? Cosa succede dopo, quando non sono carine e abbastanza piccole da salire sulle spalle della gente? Vengono mandate al macello?
Una rapida ricerca su Google sullo “Goat Yoga” vi farà venir fuori una serie di fattorie, soprattutto a stelle e strisce, nelle quali sono pronti a invitarvi a venir mordicchiati dalle caprette, comodamente appollaiate sulla vostra schiena mentre vi date al karma, e una lista lunga così di benefici terapeutici e rilassanti.
In pochi, pochissimi, sono coloro che piuttosto fanno vedere l’altra faccia della medaglia. È dei mesi scorsi la notizia di un “Petting zoo” del Nuovo Galles del Sud, in Australia, sul quale attualmente penderebbero 10 copi di accusa per crudeltà e maltrattamenti dopo che alcuni dei suoi animali sono stati trovati disidratati e malnutriti e hanno sviluppato diarrea e infezioni.
Oltre a consentire l’abbandono e l’abuso che si verificano spesso nei petting zoo, l’utilizzo delle capre per lo yoga contribuisce anche a un ciclo di riproduzione e uccisione infinito e crudele. I cuccioli diventano rapidamente capre adulte, quindi per lo yoga vanno sostituite e, dato che in Australia esiste un piccolo mercato per la carne di capra, i maschi vengono spesso uccisi non appena diventano troppo grandi per essere utilizzati nei petting zoo mentre, se di razza utilizzata per il latte, le femmine finiscono nel settore lattiero-caseario dove saranno forzatamente impregnate più e più volte e i loro piccoli traumaticamente strappati dalle madri.
La tendenza della Goat Yoga può sembrare carina, ma le capre sono animali intelligenti e curiosi, noti per essere pazienti, non sono oggetti per selfie. E come la mettiamo con le loro feci? Alcuni esperti hanno indicato anche che a mettersi supini su un prato con caprette tutt’attorno vuol dire mettersi in mezzo a un focolaio di agenti patogeni, tra cui E-coli e salmonella, dal momento che l’area che circonda la recinzione di un animale può essere piena di batteri.
Una sessione di yoga con caprette, insomma, non è poi così divertente e non è nemmeno etico, per cui se cercate qualcosa di appagante per corpo e mente che vi consenta di interagire con gli animali ma di non danneggiarli direttamente o indirettamente, avete mai pensato di fare volontariato per loro?
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