World elephant day 2020: tre curiosità sugli elefanti che non ti aspetti

Un’occasione per monitorare l'efficacia dei programmi di conservazione e per conoscere meglio questi splendidi animali

Dal 2012, il 12 agosto di ogni anno si celebra il World elephant day, un evento internazionale che punta a sensibilizzare sull’importanza di tutelare e proteggere gli elefanti nel mondo.

Gli elefanti africani e quelli asiatici sono infatti considerati rispettivamente come “vulnerabili” e “in via di estinzione” e rientrano nelle liste delle specie selvatiche minacciate.

Le ragioni principali che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza della specie sono sempre le stesse: la diminuzione di habitat, sottratto agli animali per fare posto alla nostra espansione, e il bracconaggio.

La giornata mondiale degli elefanti è dunque un’occasione per monitorare l’efficacia dei programmi di conservazione e per conoscere meglio questi splendidi animali, che dovremmo sforzarci di tutelare.

Non hanno paura dei topi

La credenza che gli elefanti abbiano paura dei topi è molto diffusa e radicata. Sebbene non si conoscano le origini di questa convinzione, sembra che ci accompagni da oltre 600 anni e, ancora oggi, l’immagine dell’elefante che scappa di fronte a un topolino è frequente in cartoni animati, libri e film.

Secondo gli scienziati però, si tratterebbe di una leggenda metropolitana ed è improbabile che gli elefanti temano i topi. Un elefante potrebbe al massimo essere infastidito da un animale che si muove velocemente, che si tratti di un topo, di un cane o di un gatto non fa differenza.

Ma temono le api

In diverse zone dell’Africa i raccolti sono spesso minacciati dagli elefanti che, a causa della perdita di habitat e della scarsità di risorse reperibili in natura, si avvicinano alle coltivazioni.

Questo è fonte di conflitto tra fauna selvatica ed esseri umani e spesso i contadini arrivano ad uccidere gli elefanti per proteggere il proprio raccolto.

Per tutelare la specie e garantire una convivenza pacifica tra pachidermi e agricoltori si è però trovata una soluzione abbastanza originale ed etica.

Gli elefanti temono le punture delle api, dunque per dissuaderli dal saccheggiare i raccolti si utilizzano questi preziosi insetti.

Il metodo è stato testato in Africa orientale e funziona: sistemare lungo i confini dei terreni alcuni alveari con colonie di api attive scoraggia gli elefanti ad avvicinarsi alle coltivazioni e a raccogliere frutta dagli alberi.

Celebrano i loro defunti

Gli elefanti celebrano la morte dei loro simili attraverso una serie di comportamenti simili a rituali. È stato spesso notato come questi grandi animali accarezzino il defunto con la proboscide, lo coprano con rami e foglie o, addirittura, lo trasportino nella foresta per seppellirlo.

Non è chiaro se creino dei veri e propri cimiteri tra gli alberi, ma non è raro che trovare resti di più elefanti in luoghi specifici.

Fonti di riferimento: Live Science/Plos One/IUCN – Elefante asiatico/IUCN – Elefante africano

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