Una giornata per non dimenticare la strage silenziosa degli animali da laboratorio. Solo in Italia ogni anno 600 mila vengono uccisi negli esperimenti
Cani, cavalli, ratti, topi, mucche, maiali, pecore, piccioni, furetti, rettili, pesci, uccelli, provenienti da allevamenti o catturati in natura, come il 56% dei primati. è la strage silenziosa degli animali da laboratorio, allevati e uccisi per fini sperimentali ogni anno in Italia, dati sottostimati che non tengono conto di molte categorie/specie. 22 milioni in Europa e 192,1 milioni nel Mondo.
Vale la pena ricordarlo, soprattutto oggi, 24 aprile, Giornata mondiale dedicata agli animali “da laboratorio”, vittime, anche al tempo del coronavirus, nelle gabbie degli stabulari di tutto il mondo, 365 giorni l’anno.
“È proprio in un momento così tragico come quello che viviamo – che ci chiama a riflettere sul ruolo della scienza e a dare il meglio per affrontare la crisi sanitaria in atto – che dobbiamo pretendere una ricerca innovativa, sviluppata per l’uomo sull’uomo e basata sulle Non-Animal-Technologies, per salvare e tutelare la vita di tutti: animali, esseri umani e l’intero Pianeta”, spiega la Lav.
La Lega Antivivisezione si unisce all’appello internazionale per chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità di coordinare e mettere in atto un’efficace ricerca con modelli human-based, e di evitare inutili e dolorosi test su animali per lo studio del vaccino contro il COVID19.
“Centinaia di migliaia di persone moriranno per COVID-19 prima che siano disponibili farmaci efficaci. Sono miliardi di euro i fondi investiti per lo studio del vaccino contro il virus COVID-19 e migliaia di scimmie, cani, gatti, furetti e topi verranno utilizzati per test fallimentari che approssimano, solo parzialmente, il comportamento del virus nell’uomo. La storia ci insegna come, usando animali per studiare numerose malattie virali come HIV, MERS o altri virus SARS, non siamo ancora riusciti a sviluppare vaccini efficaci, nonostante anni di ricerche approfondite. Il primo vaccino contro l’Ebola è entrato sul mercato a novembre 2019, 5 anni dopo l’epidemia nel 2014 e ancora non sappiamo quanto sia efficace”, continua l’associazione.
Tutti noi vogliamo trovare un vaccino sicuro ed efficace al più presto, Ma oggi è possibile farlo evitando sofferenze agli animali.
Fonte: LAV
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