Lo squalo, celebrato oggi, è sempre più minacciato dall'estinzione a causa di pesca incontrollata e inquinamento
Lo squalo, predatore incontrastato del mare, è sempre più minacciato dall’estinzione a causa di pesca incontrollata e inquinamento. La giornata di oggi vuole celebrarlo e puntare i riflettori sulla fragilità di questo animale.
Oggi, 14 luglio, si celebra la giornata mondiale dello squalo e più che mai è importante ricordare a tutti quanto sia fondamentale proteggere questi animali anche per la salute dell’intero ecosistema marino: non solo terribili predatori che protagonisti di tanti film hollywoodiani rappresentati come killer brutali ma animali fragili, messi all’angolo dall’uomo e minacciati dai cambiamenti climatici, che rischiano seriamente l’estinzione.
Lo squalo è una delle specie animali più longeve esistenti sul nostro pianeta: la sua presenza è attestata da 420 milioni di anni, eppure questo grande predatore del mare potrebbe non avere più molti anni di vita. La sua esistenza, infatti, è sotto la minaccia sempre più soffocante dell’uomo, che caccia questo animale per nutrirsi della sua carne: secondo un report pubblicato qualche anno fa l’Europa è il continente al mondo che più di tutti consuma la carne di squalo per uso alimentare (con la Spagna fra i primi 5 paesi consumatori al mondo). La pesca selvaggia è insostenibile di questo animale sta mettendo a serio rischio la sua sopravvivenza: circa un quarto delle 1150 specie di squali è in pericolo di estinzione – questo anche perché gli squali sono animali a crescita lenta e hanno lunghi cicli riproduttivi non sufficienti a compensare la morte dei loro simili.
La pesca prende di mira gli squali per le loro pinne considerate una vera prelibatezza in particolare la pratica dello shark finning (crudele quanto altamente diffusa), che consiste nel tagliare le pinne agli squali vivi e poi gettare gli animali feriti nell’oceano, dove muoiono dolorosamente per soffocamento, dissanguamento o vengono mangiati da altri predatori. Oltre a essere principali vittime della pesca, gli squali sono spesso vittime accessorie, poiché finiscono accidentalmente nelle reti dei pescatori.
(Leggi anche: Trilioni di microplastiche nell’oceano e il 67% degli squali è intossicato dal poliestere che si trova nei nostri abiti)
L’associazione Friend of the Sea ha avviato molte campagne per tutelare gli squali come ad esempio la petizione internazionale per vietare la pratica dello shark finning, o l’aggiunta di requisiti specifici relativi agli squali per il proprio standard di prodotti ittici sostenibili. Negli scorsi anni Inoltre l’associazione ha promosso la campagna di raccolta firme che ha portato importanti Brand della consegna a domicilio di cibo (Just Eat, Deliveroo e Menulog) ad eliminare del tutto la zuppa di pinne di squalo dai loro menù.
Anche l’Unione Europea ha lanciato un programma di conservazione dello squalo nel Mar Mediterraneo con attività di sensibilizzazione e azioni concrete di sostegno ai pescatori dell’UE affinché adottino strumenti di pesca a basso impatto ambientale, e supporto alle autorità di gestione delle politiche di conservazione degli squali.
Fonti: Friend of the Sea / LifeElife Project
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