Giornata internazionale dell'orango: purtroppo stiamo perdendo la battaglia per salvarlo dalla definitiva estinzione.
Oggi, 19 agosto, è la Giornata internazionale dell’orango, animale a rischio d’estinzione minacciato in particolar modo dalla deforestazione.
Leif Cocks, fondatore e presidente di The Orangutan Project, intervistato da Mongabay, ha dichiarato che tutte e 3 le specie di oranghi, vale a dire Sumatra (Pongo abelii), Borneo (P. pygmaeus) e Tapanuli (P. tapanuliensis), stanno facendo la stessa triste fine. E l’Onu, a sua volta, ha lanciato l’allarme.
Basti pensare che un secolo fa c’erano 230mila esemplari mentre oggi rimangono 104,700 oranghi del Borneo, 7.500 di Sumatra e meno di 800 oranghi Tapanuli.
Il loro habitat naturale sta infatti scomparendo per lasciare spazio alle piantagioni di palme da olio, costringendoli a spostarsi verso aree agricole dove sono molto più vulnerabili. I cacciatori illegali non aspettano altro! E anche i cuccioli sono molto ambiti per essere venduti come animali domestici. Senza contare che a peggiorare la situazione ci si mette il cambiamento climatico.
UN Environment Programme, (UNEP), ha affermato che “il tasso di deforestazione del Borneo è stato tra i più alti al mondo da oltre due decenni e il 56% delle foreste tropicali protette di pianura – un’area grande all’incirca quanto il Belgio – è andato perso tra il 1985 e il 2001″ e che se la deforestazione nel sud-est asiatico continuerà, “entro il 2030 andrà perso l’incredibile 75% della foresta originale”. Cosa che per gli oranghi sarebbe letale!
Per difenderli sono nate numerose iniziative, tra cui il programma “Species Action Plan for orangutans” del WWF. Anche The Orangutan Project si sta impegnando nel sud-est asiatico per evitare l’estinzione della specie ma il lavoro da fare non è poco, a differenza del tempo, che scarseggia.
Secondo Alan Knight di International Animal Rescue, se tutto continuerà nello stesso modo, entro 10 anni gli oranghi saranno definitivamente estinti.
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