Cosa non si è disposti a fare per un selfie con un grande predatore, prigioniero di uno zoo? Un giaguaro del Wildlife World Zoo, Aquarium & Safari Park, a Litchfield Park, in Arizona, ha attaccato una donna che ha scavalcato la barriera ed è entrata nel recinto per scattarsi una foto.
Cosa non si è disposti a fare per un selfie con un grande predatore, prigioniero di uno zoo? Un giaguaro del Wildlife World Zoo, Aquarium & Safari Park, a Litchfield Park, in Arizona, ha attaccato una donna che ha scavalcato la barriera ed è entrata nel recinto per scattarsi una foto.
Sembra incredibile, ma è quanto successo realmente, come raccontano i testimoni oculari che hanno osservato increduli la visitatrice scavalcare le barriere, per essere poco dopo attaccata dal felino.
Per fortuna non è stato un incidente mortale, la donna ha subito delle profonde ferite al braccio, attaccate dalle possenti zampe, ma non è in pericolo.
Il filmato girato da un testimone mostra che la visitatricegiace a terra, con uno squarcio profondo sul braccio, mentre piange per il dolore.
Subito si è temuto per le sorti dell’animale, con lo spettro dell’eutanasia per “punire” l’aggressione che aleggiava su di lui.
Per fortuna, dopo che è stata aperta un’inchiesta, le registrazioni delle telecamere di sorveglianza hanno confermato il gesto sconsiderato della trentenne, sollevando così il giaguaro dall’accusa di essere uscito dal proprio spazio.
“Possiamo promettere che non succederà nulla al nostro giaguaro. È un animale selvatico e c’erano barriere adeguate per mantenere i nostri ospiti al sicuro, non è colpa degli animali selvatici se le barriere vengono attraversate. Inviamo i nostri auguri alla donna e alla sua famiglia”, ha detto la struttura.
We can promise you nothing will happen to our jaguar. She’s a wild animal and there were proper barriers in place to keep our guests safe- not a wild animals fault when barriers are crossed. Still sending prayers to her and her family.
— Wildlife World Zoo, Aquarium & Safari Park (@ZooWildlife) 10 marzo 2019
In nessun momento, infatti, l’animale è uscito dal suo recinto.
Il presidente della Humane Society degli Stati Uniti, un’organizzazione che combatte le violenze sugli animali, ha esortato gli zoo a “stabilire standard più elevati per proteggere le persone e rispettare la fauna selvatica da una distanza di sicurezza”.
In effetti, qui la vera tragedia su cui interrogarsi è perché questo magnifico animale sia prigioniero di uno zoo…
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Roberta Ragni