Il giaguaro con le zampe bruciate a causa degli in incendi nel Pantanl adesso sta meglio grazie a un trattamento con staminali.
Sta bruciando da mesi, mietendo vittime tra decine di specie protette e a rischio d’estinzione: in Brasile è in fiamme non solo l’Amazzonia, ma anche il Pantanal, la più grande zona umida del mondo patrimonio dell’Unesco. E da qui, l’immagine di un giaguaro con le zampe bendate è stata una di quelle che più hanno sconvolto tutti in questo tragico momento. Ma adesso sta meglio grazie a un trattamento con staminali.
Tratto in salvo dalla Marina lo scorso 17 agosto con il supporto della Ong Ampara Silvestre, il giaguaro versava in condizioni davvero critiche, con tutte e quattro le zampe praticamente bruciate. Fu così subito sottoposto a un trattamento intensivo.
Dal momento del suo salvataggio, quel giaguaro ferito è diventato un simbolo di un autentico disastro ambientale. Per lui si sono mobilitati associazioni e attivisti e uno di loro, l’artista Mundano, ha ridisegnato la banconota dei 50 Real brasiliani (che riporta proprio la figura di un giaguaro), riportando l’immagine del povero animale con le zampe bendate.
🔥“Onça Queimada”🔥Releitura da Nota de 50 reais baseado em fotos de onças pintadas que sobreviveram mas tiveram suas…
Posted by Mundano on Thursday, September 17, 2020
Secondo Thiago Luczinski, veterinario specializzato che monitora il caso presso l’Istituto per la conservazione e la difesa dei felidi della fauna selvatica brasiliana nel processo di estinzione (Nex), il giaguaro è molto più attivo di prima.
Su di lui sono state trapiantate cellule staminali per permettere alla pelle di riformarsi rapidamente e la buona notizia è che ora ha ripreso a camminare e a mangiare.
“Parte delle ferite che erano state esposte si sono già chiuse, come il tendine e parte dell’osso”, assicura il veterinario, secondo il quale le cellule staminali aiutano nel processo di guarigione della ferita, consentendo al giaguaro di tornare rapidamente al suo habitat. Tuttavia, non ci sono ancora previsioni per il suo completo rilascio.
Fonte: NEX No Extinction
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