Félicette è stata un’astronauta atipica: rapita, addestrata e mandata nello spazio contro la sua volontà, è diventata uno dei simboli delle vite sacrificate in onore delle missioni spaziali, e non solo, utili al progresso della scienza e all’essere umano. Ricordiamo insieme la sua storia
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Questa è la storia del rapimento e del sacrificio di Félicette, la cui unica sfortuna fu avere un’indole calma. Di lei si racconta poco, anche se la sua vita è stata sorprendentemente fondamentale per quelli che furono i primi passi sulla Luna.
Félicette era giovane e libera, una parigina che viveva senza sapere che tutto stava per cambiare.
Il rapimento e la missione spaziale
Era il 1963 quando Félicette fu rapita dagli scienziati del Centro Nazionale di Studi Spaziali del governo francese e obbligata a partecipare al nuovo progetto spaziale, la cui missione era spedirla nello spazio per scoprire se sarebbe sopravvissuta.
Ci troviamo nel bel mezzo della corsa allo spazio che vedeva le potenze mondiali impegnate a cercare di compiere missioni oltre il Pianete Terra.
Questo dato è importante per capire quanto i governi fossero disposti a fare per ottenere un primato.
Insieme a lei, altri 13 furono sottoposti a test, esperimenti e un addestramento molto intenso contro la loro volontà: solo uno di loro sarebbe stato scelto per la missione.
L’addestramento per la spedizione nello spazio
Ogni giorno, Félicette affrontava prove fisiche e mentali, finalizzate ad abituarla alle condizioni dello spazio: veniva confinata in spazi ristretti in cui non riusciva a muoversi, messa sotto stress con rumori che avrebbe sentito durante la spedizione e per verificare la sua capacità di autocontrollo e fu inserita in una centrifuga per preparare il suo corpo all’accelerazione del razzo: in tutto ciò, il suo cervello veniva monitorato tramite elettrodi che le erano stati impiantati chirurgicamente nel cervello.
Tra i 14 non volontari, Félicette fu scelta per la missione grazie, o a causa, dipende dai punti di vista, della sua indole calma.
Il giorno del lancio e la speranza di sopravvivere
Il 18 ottobre 1963, tutto era pronto per la spedizione, anche se nessuno sapeva come sarebbe andata: Félicette sarebbe sopravvissuta?
Fu lanciata a bordo del razzo Véronique AG1 dal centro spaziale di Hammaguir, in Algeria.
Tutto il mondo conosceva la sua storia e restò col fiato sospeso mentre, durante i 13 minuti circa di missione, Félicette provò sulla sua pelle 9.5g di accelerazione, 5 minuti senza gravità nello spazio a 157 km di altezza e atterraggio col paracadute.
Félicette riuscì a sopravvivere, gli scienziati la recuperarono entusiasti per il risultato ottenuto.
Ma per Félicette non era ancora tempo di tornare libera e fu sottoposta ancora per due mesi a test ed esperimenti e, il sacrificio finale, ad eutanasia per l’asportazione degli elettrodi dal cervello, i cui dati furono analizzati dagli scienziati.
La vera storia di Félicette e del gatto nello spazio
Il rapimento e il sacrificio di Félicette permisero agli scienziati di comprendere meglio gli effetti dello spazio sul corpo e sul cervello e di compiere Quel piccolo passo per l’uomo, e quel grande passo per l’umanità del primo sbarco sulla Luna.
Quella di Félicette è una storia di sacrificio, di cui si parla poco.
C’è una cosa però che volontariamente ho omesso di dirti, ma che sto per dirti: Félicette era una gatta. Ed è ricordata come il primo e unico gatto che ha volato nello spazio.
Una gatta randagia che viveva tra le strade di Parigi e che divenne un simbolo delle missioni spaziali francesi.
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