Sai riconoscere i sintomi del raffreddore virale del gatto? Ecco a cosa fare attenzione

Malattia molto diffusa nei felini domestici: stiamo parlando di cause, sintomi e terapia della rinotracheite virale nel gatto, nota anche come raffreddore o "il gatto starnutisce e gli colano gli occhi"

Una delle malattie più comuni dei felini, una di quelle presenti nel classico vaccino trivalente, è l’Herpesvirosi. Nota anche come rinotracheite virale del gatto (o raffreddore virale del gatto), è causata dall’Herpesvirus felino tipo 1 (noto anche con l’acronimo di FHV-1). Si tratta di una malattia infettiva e molto contagiosa che provoca sintomi respiratori, ma non solo. Spesso si complica con la contemporanea presenza anche di altri patogeni come il Calcivirus felino, la Chlamydia felis e la Bordetella bronchiseptica. Il che causa la manifestazione di quadri di diversa gravità ed entità.

Rinotracheite virale felina, quali sono le cause?

Come dicevamo, la rinotracheite virale felina è causata dall’Herpesvirus felino. Si tratta di un virus a DNA appartenente al genere Varicellovirus, dotato di envelope e dunque sensibile all’azione di detergenti lipidici. Inattivato dal calore, resiste alle basse temperature.

Pe quanto riguarda la trasmissione, è molto contagioso. Si trasmette facilmente per via orizzontale, quindi tramite il contatto diretto fra gatti. Inoltre vi è anche una trasmissione verticale da madre a figlio durante la gravidanza. Il virus può infettare il gatto penetrando nel corpo per via orale, nasale e congiuntivale. Tuttavia il virus replica solamente sulle mucose a temperature intorno ai 37°C. Il che vuol dire che, dunque, il virus non dovrebbe infettare i polmoni.

I gatti infetti o portatori eliminano il virus tramite le secrezioni oculari, nasali e faringee. Considerate che il virus può rimanere per lunghi periodi latente nelle cellule del gatto. Come altri virus dello stesso genere, infatti, il virus rimane latente nei nervi, nei gangli, nella cornea, nelle ghiandole lacrimali e nel naso anche in animali apparentemente guariti.

Il che vuol dire che durante le fasi di riattivazione del virus (magari a seguito di stress, immunodepressione, altre malattie, gravidanza, allattamento o terapie con cortisonici o farmaci immunomodulatori) il gatto può ricominciare a eliminare il virus. Il che lo differenzia dal Calicivirus che, invece, è eliminato continuamente dai gatti portatori. (LEGGI anche: Conosci la differenza tra igienizzare, disinfettare e sanificare?)

Sintomi della rinotracheite virale del gatto

Il periodo di incubazione di solito è di 2-6 giorni, ma in alcuni casi è più lungo. I sintomi tendono a scomparire in 2-3 settimane, ma in molti casi si ha lo sviluppo di forme croniche permanenti. Come sintomi abbiamo:

  • starnuti
  • scolo sieroso nasale e oculare (se purulento o denso è perché c’è sovrinfezione batterica)
  • febbre
  • anoressia
  • ulcere corneali
  • cheratite
  • simblefaron (è quando le palpebre si attaccano fra di loro o sulla cornea)
  • prolasso della terza palpebra
  • ulcere e lesioni crostose periorbitali, intorno alle narici o sulle orecchie
  • ulcere cutanee e orali (rare, a meno che non ci sia anche il Calicivirus presente)
  • dermatite herpetica (sono rare, ma gravi. Si localizzano sulla faccia e si presentano con ulcere, erosioni e croste con eritema. Lesioni sono presenti anche su tronco e cuscinetti plantari. Possibile la contemporanea presenza di gengiviti e stomatiti)
  • sintomi neurologici
  • aborto

Terapia della rinotracheite virale felina

Trattandosi di una forma virale, la rinotracheite virale felina non ha una terapia specifica. Il virus farà comunque il suo decorso. La cura, in questo caso, prevede di trattare i sintomi e sostenere l’organismo per dargli modo di superare la fase virale. Quello che si fa è:

  • terapia di sostegno: se presente scolo purulento con sovrinfezione batterica si somministrano antibiotici. I gatti spesso non mangiano, per cui bisogna reidratarli e procedere con un’alimentazione forzata (talvolta con sondino)
  • farmaci antivirali: diciamo che l’interferone omega felino potrebbe migliorare i sintomi, ma se usato in fase acuta
  • integratori: si possono usare integratori a base di lisina per aiutare nel corso della patologia, riducendone i sintomi e diminuire la secrezione virale

Ricordatevi che prevenire è sempre meglio che curare. Il che vuol dire vaccinare regolarmente i gatti, mettendo in quarantena i nuovi arrivati per evitare eventuali contagi. Procedete anche con la disinfezione corretta dell’ambiente.

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