In Portogallo pene più severe e carcere fino a due anni per chi maltratta e uccide gli animali

Carcere fino a due anni e pene aumentate fino a un terzo se la sofferenza e la morte dell'animale avvengono con crudeltà

In Portogallo, chi uccide un animale domestico sarà punito con la reclusione in carcere da sei mesi a due anni e la pena potrà essere aumentata di un terzo se l’uccisione avviene con crudeltà.

È quanto stabilisce un nuovo emendamento che modifica la normativa sul benessere animale, approvato dal governo portoghese ed entrato in vigore lo scorso mercoledì.

L’emendamento, proposto dal partito PAN (Persone, Animali e Natura), prevede dunque pene più severe per chiunque causi dolore, sofferenze e addirittura la morte di cani, gatti, furetti, “senza un motivo legittimo”.

Oltre al carcere, saranno aumentate le sanzioni pecuniarie applicate in caso di maltrattamento degli animali e gli introiti derivanti dalle multe saranno destinati a canili, gattili, enti pubblici e privati e associazioni che si prendono cura di animali abbandonati.

La normativa così rivista non consentirà più scappatoie legali per chi fa del male a un animale e consentirà di punire anche chi detiene animali in strutture non idonee e chi non presta loro soccorso in caso di pericolo, come è purtroppo avvenuto nel recente incendio in due ricoveri abusivi dove hanno perso la vita 69 cani e nove gatti lasciati al proprio destino.

Al momento sono esclusi gli animali da reddito, come mucche, maiali e cavalli, ma il PAN sta lavorando a una legge per proteggere da inutili sofferenze anche gli animali negli allevamenti.

Fonte di riferimento: Expresso

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